51. Osservare senza fine. L’osservazione, mentre avviene, comporta anche una inevitabile comparazione tra il sentire osservato e i dettami della vibrazione prima, tra il compreso relativo e il compreso assoluto. In quella morsa possiamo provare un dolore per il limite, ma possiamo imparare anche a gestirlo senza lasciarci sopraffare. Allora l’ascolto è contemplazione ma è anche attiva trasformazione. [4.2.25]
Manuale di meditazione zen, di Carl Bielefeldt, recensione2 (zen2)
[Sommario IA] Bielefeldt evidenzia la continuità tra Ch’an classico e Dōgen riguardo all’unità di pratica e illuminazione, ma sottolinea una maggiore enfasi in Dōgen sull’aspetto rituale ed etico della pratica illuminata.
Bielefeldt interpreta il “non pensare” di Dōgen come tecnica meditativa, un’interpretazione considerata limitante dall’autore della recensione, che critica l’approccio di Bielefeldt come eccessivamente storico e metodologicamente ristretto.
Inmo, Dōgen: la realtà così com’è (Ciò-che-È, quiddità, talità) 1-2
Fonte: Eihei Dogen, Inmo, Proprio così, traduzione dall’originale giapponese di Jiso Forzani.
Quando il curatore lo ritiene necessario, vengono anche utilizzati frammenti della traduzione di Aldo Tollini così come compaiono nel suo Buddha e natura di Buddha nello Shobogenzo, Ubaldini editore. Dalla redazione del Tollini viene preso anche un brano dell’introduzione e la suddivisione in paragrafi che in Forzani non compaiono.
Il Cristo del Cerchio Firenze 77/93: intelligenze celesti
Quando le Antiche Scritture narrano che Dio cacciò Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre e vi pose a guardia un Angelo dalla spada fiammeggiante, narrano in simboli e dicono che cosa sono le intelligenze celesti.
Percezione e creazione secondo il Cerchio Firenze 77 [CF77-Fr26]
[Sommario AI] Viene discussa la frase di François secondo cui il piano fisico è creato da chi lo percepisce.
Si afferma che la percezione, con le sue limitazioni, trasforma la materia divina indifferenziata in un ambiente.
Si nega la personificazione di forze intelligenti o di Dio, sostenendo la realtà di tutto ciò che si immagina, in relazione alla propria dimensione.
Dōgen, Busshō: la natura autentica è la realtà di adesso 5 [busshō5]
Il dodicesimo Patriarca Memyo Sonja [Anabotei Asvagosha, per testimoniare al tredicesimo Patriarca il vasto mare della natura autentica, disse: «I monti, i fiumi, la grande Terra tutto interdipendendo è edificato; in questa interdipendenza si attuano la pace interiore e i sei poteri straordinari».[2]
Via della conoscenza: la mente non è vita 2
[Sommario AI] La mente è una struttura concettuale, non la vita stessa; la vita la nega, mentre la mente rifiuta di riconoscerla.
La mente crea un’identità separata e costruisce una realtà illusoria attraverso concetti, giudizi e interpretazioni, negando la realtà della disconnessione.
Manuale di meditazione zen, di Carl Bielefeldt, recensione1 (zen1)
Recensione del libro: “Dogen’s Manual of Zen Meditation”, by Carl Bielefeldt
Autore: Kim, Hee-jin
Volume v.23 n.1 New Series
Date 1990, Pages 141 – 145
Publisher Eastern Buddhist Society, Otani University
Bendōwa, Dōgen: l’esperienza ad Antaiji 20
Il capitolo conclusivo dell’edizione italiana di Bendōwa curato dalla Stella del mattino, comunità buddhista-zen.
Il Cristo del Cerchio Firenze 77/92: il valore delle apparizioni di Maria
Voi avete parlato questa sera di Maria madre del Cristo, e vi siete chiesti se le apparizioni che sono conosciute, sono apparizioni della entità che una volta fu Madre del Cristo. Ebbene, ciò non ha alcuna importanza perché queste visioni, quando veramente tali sono state, hanno il valore che gli uomini a esse conferiscono.