Il quotidiano contemplato

13. L’osservazione e l’ascolto sono la via d’accesso alla contemplazione, allo stesso modo di come sono il suo frutto. Ma bisogna intendersi sul significato di osservazione e ascolto: in entrambi i casi non si tratta tanto, innanzitutto, di essere ricettivi verso i dati esterni al nostro sistema, ma rispetto ai dati interni, interiori. Possiamo osservare il flusso dei dati, ascoltare ciò che sorge dai corpi come dal sentire e sentire tutto questo in modo unitario: la contemplazione è questo sentire in modo unitario.

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Dogen, Busshō: l’osservare che è sentire 4 [busshō4.1]

Invece non c’è l’osservare adducendo categorie del conoscere come chi vive nelle passioni o chi è libero dalle passioni o chi possiede il risveglio originario o chi è all’inizio del risveglio o chi è privo di risveglio o che ha raggiunto il vero risveglio: allora non c’è più l’osservare.

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Il Cristo del Cerchio Firenze 77/88: il Padre Nostro 1

Io vi ho udito parlare di quella bella preghiera che è il “Padre nostro” e che voi sapete avere un significato occulto profondissimo. A taluno di voi resta un poco incomprensibile quella frase “rimetti a noi i nostri debiti e fa che noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

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