Quello che è

Il testo che segue è complesso; lo pubblichiamo ugualmente perchè rappresenta una pietra miliare del nostro processo interiore.
Consigliamo al lettore di leggerlo con lo stesso animo con cui leggerebbe uno spartito musicale.

Se ogni scena è simultanea ad un’altra,
se ogni fotogramma semplicemente sta
e il tempo e il divenire
non sono altro che il prodotto della coscienza
che in successione percepisce i fotogrammi,
che cos’è la coscienza se non
la consapevolezza dell’Uno?
E se l’Uno è assoluto
deve racchiudere in sé
tutti i gradi di consapevolezza,
tutti i sentire di coscienza.
Il divenire che l’uomo sperimenta
è la proiezione in una illusoria sucessione
di tutti gli stati di coscienza
e consapevolezza propri dell’Assoluto.
Mai l’uomo è, è stato, sara’
coscienza che diviene ma,
contenendo l’Uno tutti i gradi di sentire,
contiene anche tutte le interpretazioni
relative ai vari gradi di sentire.
Il divenire esiste finchè esiste interpretazione.
Nell’Assoluto esistono tutte le interpretazioni,
ma quando l’uomo non interpreta più
nulla più diviene e non esiste
più alcun uomo.
Il fenomeno della interpretazione
è proprio della natura dell’Assoluto
che nel suo stato di “essere” contiene tutto il “divenire”.
L’eterno presente è solo un aspetto della natura dell’Assoluto.
Alla luce di questa esperienza
che cosa diventa allora la vita?
Quello che è.

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