Dalla sala grande escono canti e risa e poi ancora canti.
Un ramarro ci osserva immobile sul tronco del pioppo abbattuto.
Smettiamo di leggere e osserviamo: non c’è tempo.
Camminiamo con Enni lungo il solito percorso, attraverso un mare di verde e di canti ininterrotti di uccelli occupati nelle loro faccende.
C’è un muoversi nello spazio ma non nel tempo, non c’è tempo.
E’ un accadere senza successione.
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