Sono giorni di esposizione al prossimo, di treni e persone nuove. Nei momenti liberi cammino con Enni che mi segue come un’ombra: adesso che il caldo non è più opprimente siamo tornati ai nostri piccoli riti. L’incontro con il mondo, dopo tanto silenzio e solitudine, non è una delle cose più semplici, ma così è e non c’è opposizione. In questo alternarsi di mondo e di ritiro nell’eremo, più evidente è lo stordimento che il mondo produce su me, ma anche su ogni essere, temo.
Grazie Roberto ed Elena per questa condivisione, ero venuto sul sito per cercare “un pò di silenzio” perchè anche io da qualche giorno sono profondamente frastornato da quello che mi accade intorno e mi sembra di non avere via d’uscita, mi pare di non riuscire più ad interagire serenamente con chi ho attorno ed ogni piccolo gesto è amplificato e sembra travolgermi senza lasciarmi spazio o tempo ad una possibile lettura.
E’ come se un velo sia calato davanti a me e con più cerco di metterlo a fuoco con più mi sfugge.
Trovarvi in questa situazione mi fà sentire meno solo e mi infonde coraggio, già sento che meglio sopporterò l’accadere che mi travolgerà, un abbraccio.
Uno stordimento fortissimo, faticoso, una velocità a cui la mente si aggancia per farsi giri di giostra all’impazzata. Anche il battito del cuore pare accelerato.Una fatica incredibile mantenere o ritrovare il centro in questa forza centrifuga, in questo continuo accadere frenetico, in questa accelerazione non sempre cercata. Anche frenare richiede energia e consapevolezza. E in fondo, chi prevarica, almeno per me, è sempre la paura.