Frequentando la via ho imparato a guardare alla realtà da punti di vista radicalmente diversi; proprio perché altri mai uguali a se stessi, capaci di svelare aspetti sempre più profondi e di sovvertire l’acquisito senza fine.
Cammino senza domande sostanziali e sempre più difficile mi è proporre risposte: un tempo, di fronte alla domanda dell’altro, cercavo e proponevo la risposta, il suggerimento, il consiglio.
Oggi questo non mi è più possibile e sempre più spesso la risposta è: “E’ così, vedrai che avrai la forza e la capacità di vivere quella situazione e di trarne insegnamento”. E lì finisce, in un ammutolire, in uno sprofondare oltre il problema riconoscendone la sostanziale irrilevanza e impermanenza.
I problemi ci sono solo nella mente.
Tutto tace.
Lo sguardo cade sullo scintillio del mare, ed è in questa vastità che riconosco che c’è la forza, la possibilità, di andare avanti. Ci sono i primi germogli delle foglie nuove sugli alberi, silenziosi crescono. Alleggeriti adesso dall’ultima abbondante nevicata. Leggeri. Silenziosa, sto.