Non dall’altro, non c’è pericolo che giunga da quel fronte: dalla nostra incapacità di gestire la routine.
Giorno dopo giorno tutto si svuota di senso e la mente affamata cerca stimoli nuovi o si deprime e si accuccia in sé.
Non sapendo riconoscere il suo gioco, le andiamo dietro e invece di guardare più in profondità nel presente che abbiamo, cerchiamo un altro presente che, senza dubbio, appagherà maggiormente la mente.
Fino al prossimo appuntamento con la routine del già conosciuto.
L’unica maniera di proteggersi è compiere un gesto attivo, sapere che c’è un limite nel nostro sguardo sul presente, accettare, scegliere di aguzzare gli occhi per penetrarlo più a fondo.
Tutto ciò che ci serve è già davanti ai nostri occhi, la sfida è vederlo.
Affinare la vista per penetrare, andare a fondo a ciò che si presenta, a ciò che siamo. Vedere e riconoscere.
Ed il tutto magari in lievità.
Che sfida esistenziale in ogni istante,in ogni passo, in ogni gesto…