Ci sono momenti in cui la mente è sovraeccitata.
Le ragioni sono diverse, alcune da ricercare in un eccesso di stimoli, altre, più profonde, in una pressione che giunge dalla coscienza e che, nel suo tentativo di comprendere qualcosa, incontra un’ostacolo nelle convinzioni/interpretazioni/barriere, consce e inconsce, che prevalgono nella mente.
In altre parole:
-se la mente è avviluppata in qualche fantasma, conscio o preconscio;
-se la mente è stretta dentro ad una interpretazione di fatti, una credenza morale o altro, che la coscienza ha bisogno di superare per mettere in atto il suo proposito,
in questi casi si può produrre un eccesso di attività mentale.
Per superarlo ci sono possibilità esteriori o interiori.
Esteriori: tutto ciò che rilassa il corpo mentale, dalla respirazione ad un rimedio omeopatico o allopatico. Limite di questo approccio: attenua il sintomo ma lascia intatta la causa.
Interiori:
-comprendere la natura del fantasma che si aggira per la mente;
-indagare l’intenzione contenuta nella pressione che giunge dalla coscienza;
-discernere l’esperienza verso cui la coscienza intende condurci.
bell’articolo.
Ho letto un libro della counselor hough, che parlava di catarsi, una sorta di purificazione dell’anima e dei pensieri.
nel cervello a volte c’è un bullo interiore, che ci dà fastidio. lo abbracciamo. buona giornata!