Partiamo oggi per un intensivo in Lunigiana. Che cos’è un intensivo? Non una di quelle situazioni in cui devi fare dodici ore di meditazione al giorno.
E’ un’esperienza molto semplice: un venire precipitati nell’essenzialità del presente.
Come ci si giunge? Attraverso il ritmo delle giornate: c’è un tempo per la parola e uno per il silenzio; uno per l’azione consapevole e un’altro per il lasciarsi andare.
Attraverso la disposizione interiore: sai che quella è la tua vita, se non la vivi tu, chi la vivrà? Se non stai nel passo dopo passo, chi camminerà? Se ti ferisci a causa del limite dell’altro, come potrai vedere i molti volti di ogni altro?
Un intensivo è la vita semplice, l’essenziale.
Niente fronzoli, niente riti, niente pratiche strutturate: solo vita, adesione alla vita.
Ciascuno responsabile di sé.
Per me, è come immergermi in un mare di densità dove i movimenti si fanno lenti e lento il pensiero, rarefatta l’emozione: è uno stato di sospensione permeato da un’intensità di senso molto forte.
Dalla prima sessione, questa sera alle 18, questa sarà una condizione condivisa tra tutti i partecipanti: i giorni che ci aspettano sono di grande concretezza, pervasa dalla leggerezza possibile a chi sa che l’unica cosa che deve fare è aderire alla vita che viene.
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