Considerazioni dopo l’intensivo di Sestino

Mi diceva stamattina Federica: “L’intensivo di Sestino ha avuto una portata diversa, più profonda, per me!”
Questo mi induce ad una riflessione. Federica, come diversi altri, hanno partecipato prima all’intensivo in Lunigiana, poi a quello di Sestino: nell’arco di un mese due intensivi.
Direi che la prima evidenza è che uno ha arato la terra, l’altro l’ha seminata.
Inoltre i componenti dei due seminari erano diversi, quindi diverso l’organismo, diverso l’impatto interiore.
Considererei che anche per me era il primo di due intensivi e quindi, anche io, ho vissuto una fase che definirei propedeutica in Lunigiana e una, di più profonda immersione nell’assenza, a Sestino.
Infine, erano due ambienti, due tempi, due passaggi esistenziali differenti e differente non può che essere stato l’impatto sulla nostra interiorità.
Mi colpisce comunque un fatto: ho notato, nell’arco dei tre anni che andiamo, che sempre l’intensivo in Lunigiana provoca in me una maggiore estroversità, forse una maggiore azione d’impatto con l’altro, che in altre situazioni è più smorzata.
E’ comunque certo anche che, essendo a Sestino presenti persone che non provenivano dai gruppi di approfondimento, questo abbia contribuito a modulare tutta la manifestazione diversamente per tenere conto delle loro esigenze.

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