Se guardassimo attentamente nel nostro intimo scopriremmo quanto è grande il bisogno di tacere, di abbassare gli occhi per non essere travolti dal fiume di stimoli, di immagini, di sensazioni ed emozioni.
Fermandoci, ritraendoci, tacendo, ascoltando, scopriremmo il nostro stordimento, impareremmo a considerarci altro e a viverlo.
Abbassare gli occhi e contemporaneamente aprirli al nostro vicino, a noi stessi senza farsi travolgere. Dici con la limpidezza della fonte quello che viene vissuto. E per questo sorge gratitudine.