Nascosti dietro il velo dei pensieri, delle idee, delle interpretazioni, dietro tutto quello che affermiamo essere noi, non vediamo l’evidente e l’essenziale.
La vita ci scorre nelle mani e ci permettiamo di sperimentare e guardare e ascoltare solo ciò che scegliamo, non ciò che è.
Scegliere è per noi esistere ed essere ed è un gesto alquanto naturale, ma nulla ci obbliga a farlo dentro uno spettro di possibilità così limitato.
E’ ancora il tema dell’osare: vedere, ascoltare, disporsi, accogliere l’evidente che a noi si presenta.
Che cos’è l’evidente? Il sentire che parla al sentire.
Da un io molto sofisticato, forse. Ma è il sentire che vede aldilà di ogni limitazione.
“Che cos’è l’evidente? Il sentire che parla al sentire.” L’evidente può essere riconosciuto se guardo dal piano dell’io?
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