E’ noto a molti che la mente, con la sua logica cognitiva, spesso ci tiene lontani dal sentire. Spesso tuttavia questo si traduce in un rifiuto della logica e della mente in toto, cosa che è paradossale: è un rifiuto che nasce dalla mente stessa, verso se stessa.
Come accogliere allora ciò che è senza rifiutare la mente? Come essere in accordo alla mente stessa, senza che essa abbia predominanza sul sentire?
Allineando l’uso della logica alle possibilità dell’essere e del sentire.
Noi nasciamo al mondo senza un libretto di istruzioni per vivere, e impariamo a discernere le cose in maniera analogica, ovvero comparando fra loro immagini, suoni e sensazioni per similitudine.
Impariamo poi ad usare simboli analogici, come un disegno di una casa che rappresenta una casa reale poiché le somiglia.
Infine subentra il linguaggio, e il simbolismo astratto: le lettere c-a-s-a sono infatti una sequenza convenzionale che nulla ha di simile a ciò che rappresenta.
E’ da questo simbolismo astratto che possono nascere il no e la separazione, che non fanno parte delle possibilità che appartengono all’unità intrinseca dell’esistenza. Non esiste il ‘no’ in natura, non lo potete disegnare senza segni convenzionali.
Dal gelataio, potrebbe la vostra domanda essere “non voglio il pistacchio”?
I problemi della mente nascono dal definire gli obiettivi come una “fuga da” anziché un “andare verso”.
La “fuga da” si consolida in una identità egoica che ci definisce e separa da qualcosa, mentre l'”andare verso” è affine al continuo fluire e trasformarsi della realtà, in cui l’identità non è altro che una foto istantanea di questo flusso.
Facciamo una dimostrazione pratica.
Supponete di essere dal vostro agente immobiliare di fiducia, ma siete senza voce. Dovete spiegarvi disegnando, come nel gioco Visual Game. Provate a spiegare i seguenti vostri obiettivi:
- desidero una casa fatta così
- desidero un’altra casa (rispetto a quella già proposta)
- non voglio questa casa
- desidero una casa vicina ad un albero
- desidero una villetta oppure una cascina in campagna
In quali casi è stato semplice disegnare l’obiettivo (al di là della competenza grafica), e in quali si sono resi invece necessari simboli convenzionali, come frecce, croci, barriere?
Desiderate forse ottenere delle frecce, delle croci, delle barriere?