L’esperienza del monaco, ciò che lo posiziona in quella precisa condizione esistenziale, non è determinata dal dove vive: in un eremo, in una famiglia, in un monastero, in una fraternità; né è determinata dal come vive: da singolo, in coppia, in comunità; né è rilevante se si sostiene con il proprio lavoro o è sostenuto da un organismo.
Ciò che lo costituisce nella sua condizione di monaco è l’intenzione:
“Dovunque io sia, qualunque cosa stia facendo, con chiunque condivida la vita, la consapevolezza sempre comprende la realtà come unitaria e ad essa tende nonostante i miei limiti evidenti”.
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