La persona che in sé vive la disposizione del monaco incessantemente torna all’essere.
Quella persona sa, ha compreso, che il fare sorge dall’essere, come fiorire di esso.
L’essere è uno spazio senza condizionamento, una neutralità che tutto avvolge e tutto sostiene; a quello spazio immenso, a quel non-luogo, torna incessantemente il monaco fino ad affondarvi le radici del suo essere, dell’essere che lo costituisce e che è natura di tutte le cose.
AFFONDARVI LE RADICI…queste, per me, le parole-chiave. Debbo, VOGLIO imparare ad affondare nella nuda terra le mie radici, semplicemente perchè è il fine della mia esistenza toccare, sentire, odorare, ri-conoscere sempre più le mie RADICI. e solo sotto la terra che vedo, trovo la linfa che non vedo. finchè non riesco a vedere ciò che non mi va di vedere, resto alla superficie. Quando avrò vinto la paura, e provato il gusto!!!, di affondare tutto me stesso nelle mie radici, cioè la terra, allora sarò pronto per iniziare il mio percorso di monaco…
Così Sia