Raccogliere l’erba sul viale.

stamattina ho radunato in mucchi l’erba tagliata del viale per portarla via col trattore.
mi succede con i lavori ripetitivi, dove non c’è la necessità di stare concentrati sul pezzo o di stare attenti a non farsi male e il lavoro stesso diventa un ritmo.
mentre le braccia portavano a sé l’erba riuscivo a vedere il meccanismo della mente, il suo continuo movimento di ingranaggi, leggeri, discreti ma che comunque andavano.
vedevo cioè come lei ciclicamente producesse pensieri.
niente di eclatante, alcune parole di una vecchia canzone, alcune parole dette, altre ricevute, il sole che scottava, niente insomma su cui lei potesse eccitarsi, sentirsi vittima o calzare gli scarponi militari del carnefice.
però una cosa mi è stata chiara, come lei comunque fosse al lavoro, come lei per sua natura producesse quel materiale.
allora mi son detto ‘cavolo, ho la possibilità di esercitarmi!’
vedere il suo meccanismo mentre faccio altro, vederlo chiaramente ed esercitarmi a farli passar via questi pensieri.
se mi esercito ora, quando è più facile disconnettere mentre faccio altro, questo diventa una pratica che può aiutarmi quando quei pensieri diventano invece più pesanti.
e invece quando quei bastardi arrivano devo interrompere il fare per dedicar loro attenzione affinché non si prendano tutto il campo.
aver fatto questa piccola esperienza dell’erba stamattina è come aver archiviato un file.
ecco, quando quelli arrivano, i pensieri che portano ad identificarmi, posso recuperare il file intitolato ‘raccogliere l’erba sul viale’.

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elena

proprio così…parla parla dice spiega…sempre…forse anche la notte, per fortuna dormo e non la sento…:-)

Francesca Bona

… e da oggi anche noi, grazie al tuo manifestarti, possiamo all’occorrenza recuperare il file “raccogliere l’erba sul viale”, magari rinominato: “Alessandro che raccoglie l’erba sul viale”

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