La differenza tra condizionamento e libertà

Vorrei esprimere attraverso una metafora la differenza tra una vita condizionata dalla mente, dall’emozione, dagli istinti, dai bisogni e una vita libera da questi condizionamenti: nella vita condizionata è come ascoltare la radio con continue variazioni di segnale e quindi  con il parlato o la musica che vanno e vengono, pieni di rumori che si accavallano, distorsioni continue che si alternano a pochi momenti di chiarezza.
La vita senza condizionamento è come una radio con un buon segnale stabile e chiaro all’ascolto: la persona vive quella condizione senza fatica particolare, il quotidiano diviene un cammino apprezzato in ogni aspetto del suo essere. Quando sopraggiungono delle difficoltà queste vengono accolte dentro la chiarezza di un interiore che non si lascia travolgere dal frastuono delle emozioni e dei pensieri.
Forse vi chiederete come io ascolto la radio, con o senza disturbi: in realtà ascolto semplicemente la radio.
Se c’è disturbo quella è la radio; se c’è chiarezza quella è la radio.
Non è una maniera per cavarsi d’impiccio, la scelta non è tra condizionamento e libertà, il titolo di questo post trae in inganno: ad un certo punto del cammino c’è semplice e radicale accoglienza di ciò che accade.
Questa accoglienza radicale conduce oltre la dicotomia condizionamento-libertà: è l’accettazione che ci libera dal segnale disturbato e ci porta oltre l’ideale del segnale chiaro.
L’accoglienza non si cura più di tanto della qualità del segnale e proprio perchè non se ne cura chiarifica il segnale.

L’immagine è tratta da: http://www.leradiodisophie.it/la_radio_in_casa.htm

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