Perché accettiamo di diventare dei seguaci? Ci sottoponiamo all’autorità di qualcuno, accettiamo la sua esperienza, salvo poi metterla in dubbio. L’accettazione di una autorità e la delusione che ne consegue costituiscono un doloroso percorso nel quale la stragrande maggioranza di noi è coinvolta. Prima accettiamo l’autorità di qualcuno e poi la critichiamo o la disprezziamo, che si tratti dell’autorità di un capo o di un maestro. Ma non indaghiamo mai a fondo il nostro pressante desiderio di sottometterci ad un’autorità, che ci dica che cosa dobbiamo fare e dove dobbiamo andare. Se riusciamo a capire questo nostro desiderio, allora riusciremo a comprendere il significato dei nostri dubbi.
[…[ La consapevolezza di sé è faticosa; siccome quasi tutti noi preferiamo muoverci sulla facile via dell’illusione, dobbiamo ricorrere all’autorità per conferire un ordine normale alla nostra vita. Questa autorità può assumere la forma dello Stato oppure può avere un aspetto più particolare quando si impersona nel maestro, nel Salvatore, nel guru. L’autorità, qualunque sia l’aspetto che assume, acceca e impedisce di riflettere con la propria testa. Pensare con la nostra testa è faticoso e così preferiamo dipendere da un’autorità. Autorità implica potere ed il potere e un tremendo fattore di corruzione, perché tende inevitabilmente a centralizzarsi. Il potere corrompe non solo chi lo detiene, ma anche chi lo subisce. Quando conoscenza ed esperienza diventano autoritarie, hanno effetti distruttivi e non importa se questa autorità sia detenuta da un maestro, da un suo rappresentante o da un premier. Quello che conta veramente è la vostra vita, e la vostra vita è un conflitto che sembra non avere mai fine. La vostra vita è più importante di qualsiasi personaggio che intenda guidarvi e di qualsiasi struttura..
L’autorità del maestro e del prete vi impediscono di capire il problema fondamentale, che è il conflitto dentro di voi.
Da: Il libro della vita, Aequilibrium
Nella foto: Krishnamurti con Indira Gandhi, 1983 tratta da: http://goo.gl/n3xXpj
Divenendo consapevoli di ciò che accade in noi.
Se mi appoggio a te, se la mia volontà è debole, se la mia autonomia è zoppicante la domanda è: “Perchè ho bisogno di appoggiarmi?”
Non posso andare da solo? Cosa mi manca? La fiducia in me, il timore di fallire, di non essere apprezzato?
Cosa mi impedisce di osare buttandomi nella vita?
Perchè penso di poter vivere senza assumermi le mie responsabilità?
La vita quotidiana, se sono un buon osservatore, mi mostra le molte situazioni nelle quali non oso e mi tiro indietro preferendo mettermi all’ombra di qualcun altro..
Ok…..e come se ne esce ?