A volte la situazione ambientale nella quale siamo inseriti diventa un alibi: “Non posso fare questa esperienza, lui non capisce e non approva!”.
Quante volte ho sentito questa frase e condiviso una difficoltà che era certamente oggettiva, ma che portava alla luce una sfida che la persona non vedeva chiaramente?
In famiglia, sul lavoro, nella società in genere esistono situazioni che complicano il nostro cammino, ma nessuna di esse è mai senza sbocco: bisogna comprendere che cosa la situazione di difficoltà cerca di insegnarci.
Che l’ostacolo sia rappresentato da un partner, da un figlio, da un datore di lavoro o da un subalterno, la questione è sempre la stessa: quale forza interiore, quale disposizione sta cercando di suscitare in me la tua opposizione, la tua resistenza, la tua ottusità?
Essendo lo svolgersi del film della nostra vita prettamente soggettivo, la questione che blocca un certo nostro processo non va mai cercata fuori di noi, ma sempre in qualcosa che ancora non abbiamo manifestato abbastanza, in quel diritto che non abbiamo saputo far valere, in quella determinazione ad essere ancora troppo incerta, in quella capacità di rompere gli schemi che non riusciamo a sostenere.
Di questo parleremo durante il gruppo di approfondimento di sabato 28 giugno, all’Eremo dal silenzio di San Costanzo (PU).
Alle ore 15,30.
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