L’estate è un tempo di silenzio

Per chi scrive, è la stagione della dispersione, dello svuotamento di sé, del non ricondurre ad unità quel “processo in manifestazione” che chiamiamo identità.
E’ il tempo dello stare, del risiedere, dell’osservare, del contemplare: il tempo di un silenzio sostanziale.
Ci troverete poco su queste pagine.
Una parola agli amici nel cammino: dedicate questo tempo a vivere e, se potete, a studiare.

 

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