L’intima gioia di essere

L’intima gioia di essere sorge come nota di fondo che orienta ogni aspetto dell’esserci, del fare, del condurre a manifestazione e a compimento.
Si muovono i contenuti della mente, l’emozione colora e la sensazione conferisce fondamento: nel profondo, quella nota che tutto pervade e sostiene.
Qualunque intenzione, pensiero, emozione ed azione sono limitati: mentre accadono li osservi e ne vedi l’incompiutezza e l’effimera sostanza, ma questo non è motivo di sconforto.
Sai che il tuo compito non è essere perfetto, sai che ciò che la vita ti chiede è di partecipare alla sconfinata danza delle possibilità di esperienze, di consapevolezze, di comprensioni.
In questo sapere e aver compreso, si trova l’origine di una pacificazione profonda che va oltre ogni turba transitoria e che ti pone saldamente nel grembo di quella nota di fondo che chiami la gioia di essere.


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Catia Belacchi

A volte sale, la gioia di essere, e te la trovi lì che pervade ogni cosa; altre volte c’è solo la ruotine che spesso offusca l’attenzione, l’osservazione distaccata verso le cose.
Ma la gioia di essere la percepisco sopratutto quando, dopo anni, riesco a vedere persone a me prossime, con occhi nuovi: come persone che fanno faticosamente il loro percorso di comprensione e, in questo, aiutano me a fare il mio. Mi sorge allora un moto di tenerezza e di gioia sottile per la meraviglia che tutto questo comporta.

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