Non è lo spettatore che si commuove alla proiezione delle scene commoventi del film, ma è la commozione dello spettatore – commozione proveniente dal più profondo del suo “sentire” – a determinare il succedersi sullo schermo delle scene commoventi.
Questo è il modo di considerare la Realtà non secondo il punto di vista dal relativo all’Assoluto, ma dall’Assoluto al relativo, da Dio all’uomo.
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pag. 179, Edizioni mediterrane
Il film di ciascuno è la propria vita: noi pensiamo che le scene scorrano secondo logiche loro, invece esse accadono perché create dal nostro sentire, dalla coscienza che è origine di noi e del nostro vivere.
Non c’è un film che scorre davanti ai nostri occhi e che ha una qualche oggettività, creato dal caso o da Dio: ci sono invece scene che si succedono e che dal nostro intimo sono generate ad esclusivo nostro beneficio e che, non di rado, solo da noi sono percepite in quel modo, sentite in quella forma.
Qual’è il nostro beneficio? Conoscere, divenire consapevoli, comprendere.
Il film personale è il dispiegarsi del sentire conseguito e di quello da conseguire, non altro.
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Spero di non sembrare sciocca, ma da alcuni giorni,cerco di capire come mai,nel mio film,vedo tantissimi animali morti. Quando poi sono alla guida ,le carcasse di povere creature sono veramente tante…probabilmente è sempre accaduto ma ora mi affligge maggiormente .Forse un monito all’effimero,forse dovrò comprendere l’importanza di apprezzare il qui e ora,forse…chissà!
Sento il cammino intimo e personale, nello stesso tempo vicino ai compagni di viaggio,
che aiutano nel procedere. Grazie
Verità che sappiamo, ma che se non ricordate è facile dimenticare!