Le basi della stabilità interiore

Un genitore fornisce ai figli la piattaforma affettiva, educativa, spirituale, sociale ed economica su cui appoggiare durante tutto il periodo dei loro ripetuti tentativi di costruirsi una manifestazione credibile e sostenibile – ai loro e agli altrui occhi – nel mondo.
Lo stesso dovrebbe fare un insegnante con i suoi allievi: essere colui che crea l’ambiente formativo adeguato affinché ciascuno possa esprimere la ricchezza interiore di cui è portatore, colmando, nel contempo, quei limiti che più possono ostacolarlo nel processo di manifestazione e di realizzazione della propria autonomia di individuo.
Più volte, durante l’intensivo del Sentiero appena concluso, abbiamo amaramente constatato come la scuola italiana sia molto lontana da questo obbiettivo e compito: questa amarezza non ci porta a desistere ma, semmai, a compiere ancora più a fondo e con più scrupolo la nostra personale funzione di educatori, perché anche ciò che facciamo qui, nel Sentiero, contribuisce a creare nell’intimo delle persone le condizioni per il pieno dispiegamento delle loro umanità, ed anche per la piena trascendenza di essa.
Se la persona può appoggiare su solide basi formative, se ha riferimenti stabili e costanti, presenti e affidabili nel tempo; se l’accesso all’insegnamento, alla pratica, alla formazione in generale non le è impedito dalle condizioni economiche proprie e da quelle che le vengono imposte per accedere, allora il cammino di questa persona è sostenuto, indirizzato e protetto e il procedere può essere spedito.
Se solide sono le basi della stabilità interiore, affidabile è il processo, chiara diviene la direzione: a partire da queste premesse, la persona affronterà poi ciò che le è necessario, e che non sempre sarà semplice, o indolore.
Come cerchiamo di conferire stabilità ai nostri figli affinché possano guardare al loro futuro sicuri del nostro amore e della nostra presenza, così cerchiamo di conferire stabilità ai nostri partner, ai nostri genitori che magari vanno perdendo le loro certezze e le loro stabilità acquisite.
Così facciamo con quanti guardano a questo insegnamento, con quanti lo incarnano, con quanti vi attingono: nessuno può da solo assolvere ad un compito così grande ma, un insieme di persone mosse dalla stessa intenzione e sostenute da una prossimità di sentire, può offrire il compreso di ieri, di oggi e di domani con l’umiltà e la dedizione di cui è capace, può essere officina esistenziale aperta, molteplice e condivisa, fucina di creatività e di prova, di opportunità e di svelamento.
Insieme questo è possibile: la stabilità del procedere esistenziale è un dono che si realizza assieme.


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Luciana

Riflessioni che sento vere e che mi interpellano. Grazie

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