Normalmente l’umano non vede che un film prodotto, sceneggiato, diretto, fruito a suo uso e consumo.
Trascorre la grande parte delle sue innumerevoli vite all’interno del set, nella cittadella delle produzioni cinematografiche, tra attori e attrici, costumisti, scenografi, truccatrici confliggendo, spesso e volentieri, con il regista, con lo sceneggiatore e, naturalmente, con se stesso.
Non sa di vivere in un teatro di posa, gli stanno bene quello e quella ignoranza. Non di rado è pieno di sé.
Per una legge della vita, che lui lo voglia o meno, il suo interiore cambia, le sue comprensioni si ampliano e, di comprensione in comprensione, si formano gli organi per vedere la realtà con altri occhi, con un altro sguardo.
Non è con gli occhi del corpo fisico che si vede la realtà, con quelli si vede il film, niente altro che il film.
E’ con lo sguardo del sentire che la realtà viene conosciuta e si svela man mano: la realtà, non quella che appare agli organi di senso fisici, ma quella che sta a monte di ogni scena e di ogni fotogramma, viene sentita.
Quando in noi è maturata la comprensione interiore necessaria, l’esperienza del sentire la realtà si dischiude alla nostra fruizione e questa espressione, altrimenti oscura, diviene intellegibile anche alla mente e al suo paradigma ordinario.
Cosa significa sentire la realtà?
Significa cogliere l’origine di ogni fatto, l’intenzione che lo genera, la trama unitaria entro cui è inquadrato, l’immensa compassione che lo fa sorgere.
Significa divenire consapevoli che ogni fotogramma del film non è che un simbolo che quell’intenzione svela.
Significa divenire consapevoli della illimitata illusorietà di ciò che i sensi generano e percepiscono, e risiedere senza sosta nella consapevolezza della forza e della intenzione creatrice che quella realtà genera.
Significa rispondere a tutte le domande di senso che l’umano sempre si pone e, nel contempo, essere immersi nel più grande dei misteri.
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E’ così, grazie!
Un film e una sceneggiatura però senza finzione alcuna. Veri e necessari come vera e necessaria è la compassione che li sostiene e vero nonché necessario l’amore che vivono le persone, condividi?
Certamente Samuele! Se guardi la vita dalle vie di una città, ti sembra molto reale ed in effetti è molto reale.
Se sei in aereo e guardi quella città, l’identificazione è molto più bassa.
Se sei su di un satellite in orbita cogli i processi..
Un amore è qualcosa di molto concreto finché sei identificato e ci sei immerso.
Se devi stare due anni all’estero senza poter comunicare, diviene qualcosa di molto diverso, cambia proprio natura.
La realtà, quella che chiamiamo così, è data dall’identificazione.