Lungo la riviera romagnola ci sono addette alle camere che vengono pagate due euro a camera in alberghi a quattro stelle (Fonte: l’Espresso di questa settimana). Prendi pochissimo e devi lavorare moltissimo, quanto puoi reggere?
Sono eccezioni? Non diciamo sciocchezze.
Un produttore di grano tenero incassa 17€ a quintale, in piena rimessa. Come produrrà domani e come pagherà i debiti, gli operai?
Se vogliamo comprendere il tumore che ammorba l’Europa, dobbiamo osservarne le metastasi, divenirne consapevoli ed operare per cambiarle.
Perché? Non solo perché è giusto, ma perché mai bisogna portare la gente alla disperazione, alla separazione da sé per guadagnarsi un pezzo di pane ed un tetto.
La disperazione genera incubi personali e collettivi.
Noi ci occupiamo di interiore, di conoscenza, consapevolezza, comprensione: apparentemente siamo lontani dall’addetta alle camere e dall’agricoltore, e invece siamo vicinissimi, respiriamo insieme a loro e a tutti quelli che chiedono una vita più dignitosa.
Perché siamo così vicini? Perché più comprendiamo noi stessi, più comprendiamo gli altri.
Conoscendo le nostre fragilità, conosciamo quelle altrui; sapendo ciò che ci serve, sappiamo ciò che serve anche all’altro.
Il mostro sociale che abbiamo creato è frutto di intenzioni: oggi, qual’è la nostra intenzione?
Vengo da una stagione oramai lontana in cui l’intenzione era chiara: cambiare. Poi sono venute altre stagioni e ho visto il niente popolare i cuori e l’oggi è frutto di decenni di niente, di gente che ha abdicato alla propria cittadinanza e alla dignità della propria umanità. E’ molto triste.
Cosa possono fare dei contemplativi?
Non si tratta di fare, si tratta di avere la giusta intenzione.
La realtà cambia perché l’intenzione cambia.
Questa è la potenza nascosta nella meditazione, nella preghiera, nella contemplazione.
La nostra conoscenza è la conoscenza offerta a tutti.
La nostra consapevolezza illumina il cammino di molti.
La nostra comprensione introduce nel mondo sangue e linfa nuovi che determinano nuova vita e nuove forme.
Il fare è la conseguenza, ciò che si riflette dal compreso, la forma che l’intenzione prende nel tempo e nello spazio.
Ci sentiamo più vicini all’altro ,perchè conosciamo meglio noi stessi.
La realtà cambia,perchè cambia l’intenzione.
Grazie infinite!
Questo concetto non collima negli effetti con quello della legge di attrazione (anche se non è in termini di “attrazione” che si parla qui)? In termini di libero arbitrio, quanto siamo liberi di comprendere e quindi di cambiare? O anche la comprensione (e di conseguenza l’intenzione) è un processo su cui non abbiamo margine di manovra?
Grazie Roberto, anche per me ora è più chiaro l’agire attaverso l’intenzione.
Sì Roberto, è chiaro ciò che dici! Grazie
In una società come questa, in cui la politica è sempre più lontana dal buon senso, dove sembrano prevalere i piccoli grandi egoismi degli individui come delle grandi multinazionali, l’unica via percorribile è quella che proponi. A volte, il senso di impotenza rispetto a tante ingiustizie, mi annichilisce. Le tue parole, sono a ricordarmi della potenza che ognuno di noi ha, quanto sia importante l’intenzione per cambiare le cose, partendo dal proprio quotidiano, dalla propria dedizione e dalla preghiera. Grazie.
Spesso mi sento in difficoltà perché mi sento incapace di fare qualcosa per il mondo. Le tue parole mi riportano alla chiarezza. “Non si tratta di fare, si tratta di avere la giusta intenzione… Il fare è la conseguenza, ciò che si riflette dal compreso, la forma che l’intenzione prende nel tempo e nello spazio.” Grazie Roberto.