Ciò che oggi prende forma e si realizza, è sempre stato lì.
Il bambino, il ragazzo,il giovane questo intuivano, a questo aspiravano, questo sentivano fosse il loro orizzonte, pur senza possedere una limpidezza di sguardo.
Quest’uomo, il cui calendario ha perduto molti fogli, vede e sente con chiarezza, comprende nella carne che il sogno è divenuto realtà diffusa che lo attraversa e percorre e costituisce ogni aspetto dell’essere e dell’esistere.
A novembre il contadino semina, e se la vita vuole, a primavera i campi sono verdi e a luglio dorati: a novembre il contadino sa che qualcosa l’attende, ma il cammino è lungo e tanto il pericolo e la sua fiducia è messa alla prova più di una volta.
A luglio può raccogliere, perché l’evidenza è nelle sue mani: la fiducia, l’intuizione, il sogno, lo slancio sono divenuti realtà.
Ciò che è sempre stato lì, ora è evidente, seme che se lo deponi nasce di nuovo, vita in atto che tutto e tutti tocca e feconda.
Il sogno d’amore di un giovane acerbo, è ora la vita che splende nella sua ordinarietà e attraversa qualcuno sulla soglia della vecchiaia, dimentico del nome che porta ed indifferente al divenire.
Poesia!