Ricevere senza dare

Passeggiando con Mia, osservavo i campi seminati di fresco: grandi estensioni di terra con rade siepi; le colline sembrano schiene nude.
In termini di prodotto, non di guadagno, certo, un agricoltore riceve molto dal terreno che coltiva: da parte sua, cosa dà a quel terreno?
Un po’ di azoto, fosforo e potassio di origine chimica e niente sostanza organica; l’acqua viene dal cielo.
Possiamo dire che l’agricoltore non tratta bene la sua terra, sebbene questa la ricambi generosamente: non la nutre con dedizione, come si nutre un essere vivente, la nutre per ricavarne un profitto e quindi non si preoccupa di alimentare la terra, ma il seme, l’unica cosa che a lui interessa.
Nel disegno cosmico che governa la relazione tra tutti gli esseri viventi, l’agricoltore è un perfetto egoista: dà solo lo stretto necessario per ricavarne il massimo profitto.
D’altra parte, l’agricoltore è pagato con la stessa moneta dal consumatore che non è disposto a pagare più di tanto per quello che consuma e cerca sempre il prodotto migliore al prezzo più basso.
La spirale dell’egoismo e della ristrettezza di visione, non ha fine.
Non ho mai visto una pianta dare solo semi e frutti per lo stretto necessario.
Vedo operare nel cosmo la legge di economia, strettamente e indissolubilmente connessa con la legge dell’equilibrio: è possibile, nell’armonia delle forze, prendere senza dare?
O è solo l’umano, velato nella conoscenza e nella comprensione dal proprio egoismo, che questo si permette?
E cosa riceve in cambio del suo egoismo? Leggete, se avete tempo, i risultati di questa ricerca dell’Università di Firenze sulle proprietà del frumento e la loro influenza sulla salute umana.
Non è un caso che l’agricoltura biodinamica, fondato da Rudolf Steiner, si ponga il problema prioritario di nutrire la terra, ovvero di stare all’interno di una relazione armoniosa dove il ricevere e il dare siano in equilibrio.
Ci poniamo la questione del dare quando in noi sono maturati certi gradi di comprensione, non prima; e solo da una certa comprensione in poi, ci rendiamo conto di ricevere: prima ci sembra tutto dovuto.
Raggiunta quella comprensione, diveniamo consapevoli che la vita è un immenso ritmo fondato sulla gratuità: il ricevere e il dare, indivisibili l’uno dall’altro e in mirabile equilibrio, ne costituiscono la natura.


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Luciana

Grazie Robi

Nicoletta

Grazie.

Alberto

Ah Robi che bel post!
Ogni volta che entro a leggere, mi rendo conto di quanto è ristretto il mio sentire.

Che bella intuizione che ho avuto nel voler cominciare un cammino insieme a voi nell’Officina!
Grazie !!

Catia Belacchi

Grazie, Roberto,
molto importanti i risultati della ricerca.

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