Lo stato immobile, i fatti che scorrono

[…] Noi però oggi stiamo parlando di un percepirsi pacati e quindi placati interiormente, cioè di un’immobilità, pur dentro la variabilità dei pensieri, delle emozioni ed anche degli atteggiamenti o dei comportamenti.
Ed è proprio così: dentro la variabilità della globalità umana c’è uno stato immobile.
L’incontro col mondo misterioso in sé porta a scoprire che ognuno è già altro rispetto a quello che oggi pensa di essere, poiché diventa possibile scoprire dentro di sé la radice di tutto.
C’è un punto dal quale si assiste a ciò che accade interiormente, e quindi lo scorrere dei pensieri o l’accendersi delle emozioni, senza legarsi a ciò che scorre, ma assistendo semplicemente a quegli stati da cui si viene attraversati e vedendoli nel loro essere disconnessi.
C’è un punto dal quale è possibile osservare, senza trascinarseli dietro, i fatti che nascono e muoiono, oppure pensieri ed emozioni visti come fatti.
In quel punto ha sede il riconoscimento che tutti i fatti interni o esterni, visti in sé, nascono e muoiono, cioè si frantumano, mutano e poi lasciano il campo. OE,ID24.2

Fonte: La Via della Conoscenza. Il testo completo: La sfilata: stare “per” o stare “in”. Lo stato interiore (93)


Newsletter “Il Sentiero del mese”  |  Novità dal Sentiero contemplativo 
Ricevi una notifica quando esce un nuovo post. Inserisci la tua mail:

 

Sottoscrivi
Notificami
guest

2 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
Vedi tutti commenti
Marco Dellisanti

Grazie Roberto, a volte basta la lettura di un post per ricentrarsi. O forse già il fatto di concedersi di leggerlo è indicativo del bisogno di tornare all’essenziale. In ogni caso comprendi che anche la sofferenza è funzionale a riportarti lì. Anche se, quando sei nel tunnel, questo non lo vedi.
In questi post c’è tutta la vita.

NATASCIA BELACCHI

Mi si fa sempre più chiaro cosa significhi porsi come osservatore. Quando ciò avviene, lo sguardo si allarga su un orizzonte più vasto, non sono protagonista di nessuna scena, solo un soggetto come tanti, ora di un fatto ora di un altro. Allora cadono molte delle emozioni che generalmente scaturiscono quando mi sento ferita. Quando l’io viene meno, è la compassione che emerge, ma non c’è soggetto.

2
0
Vuoi commentare?x