Tu che sei la mente che ho in uso,
il cuore che pulsa e scalda l’esperienza,
gli occhi che vedono,
le gambe che camminano,
la consapevolezza che scandaglia e discerne,
fammi dono ogni giorno del pane duro
affinché sia necessario il gesto del masticarlo,
del ruminarlo,
del lasciarlo trasformare dal tempo.
È nel tempo, in ogni attimo del processo dello scorrere,
che Tu sei, ti sveli come Ciò-che-è.
Vivere altro non è che contemplare la Tua presenza
in ogni fatto che sorge e scompare e che,
nel mentre accade, è Te nella forma possibile nel tempo.
Parole che mi arrivano dirette e ben comprensibili, e che condivido. Grazie!
La vita presenta sempre quel che e’ giusto in quel momento. Capirlo elimina la protesta
E’ quando ci viene dato il pane duro che la nostra fiducia tentenna.
Dunque, che ci venga dato un po’ di pane duro, giorno per giorno, per imparare a masticarlo e non soccombere di fronte alla masticazione.
Arrendersi alla condizione esistenziale della “ruminatio”…
Chiedere il pane duro e non scansarlo! Fiduciosi che la Vita ci darà ciò che ci abbisogna.
Grazie
Amen
La resa incondizionata.
Grazie
Grazie!
Vivere atro non è che contemplare la Tua presenza in ogni fatto che sorge e scompare e che nel mente accade e’ Te nella forma possibile del tempo. Questa frase rispecchia le comprensioni . Vorrei ricordarla nei momenti di protesta.
Grazie