5- Sapere che la vita provvede il necessario a ciascuno: la fiducia
Il principio fondamentale dell’esistere dimenticato senza sosta da ognuno di noi.
Non creduto, non coltivato, non aderito: uno scetticismo di fondo non ci permette di vedere l’essenziale, il vero, l’evidente.
Perché questo? Perché noi crediamo che il bene sia ciò che ci piace, ma siccome quello che la vita ci manda non sempre ci piace, allora non riconosciamo ciò che viene, anzi pensiamo esso sia ingiusto e non adeguato a noi.
Dobbiamo acquisire la capacità, riconfermandola e approfondendola nel tempo, di riconoscere ciò che ci cambia e, per farlo, ci mette necessariamente in crisi: quello è il necessario a noi, quello il pane quotidiano di evangelica memoria.
Ciò che mette in discussione il nostro punto di vista, la nostra centralità egoica è anche ciò che ci permette di imparare sperimentando e dunque, alla fine, di comprendere e di ampliare il sentire della nostra coscienza.
Ad ogni istante ciascuno ha il necessario a sé, le esperienze che gli necessitano, le consapevolezze e comprensioni che deve conseguire: ad ogni respiro ogni persona affronta il non compreso in sé e ha la possibilità di lavorarlo.
Compreso questo, sviluppato questo sguardo sulla nostra vita, anche la più minuta, possiamo andare incontro a ciò che ci attende pervasi di fiducia, consapevoli che nulla è contro di noi e tutto ci apre a nuove e più profonde comprensioni.
Resteremo allora fiduciosi nella gioia e nel dolore; nei giorni facili e in quelli in cui la fatica sembra sovrastarci.
1- Non apporre etichette sui fatti
2- Sviluppare la consapevolezza del presente attraverso il ritorno a zero e alla presenza delle sensazioni
3- Coltivare ed osservare il ritmo di identificazione/disidentificazione: spendersi fino in fondo e dubitare fino in fondo
4- Essere disposti a togliere
5- Sapere che la vita provvede il necessario a ciascuno: la fiducia
6- Sviluppare lo sguardo del genitore che osserva la processione dei fatti, sa intervenire e sa astenersi
7- Salire sul monte, contemplare l’accadere come Ciò-che-è
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Riconoscere il principio ed obbedire alle proprie responsabilità, nel bene e nel male.
Grazie
“uno scetticismo di fondo non ci permette di vedere l’essenziale, il vero, l’evidente.” Forse uno scetticismo dovuto anche questo dalla centralità di sé. Conforta sapere che ciò che io spesso non vedo può risultare invece “il vero, l’evidente”.
Grazie
Quando la fiducia fa parte di noi un grande senso di pace ci pervade e nulla ci manca.
Grazie
Bene.altre comprensioni che si aggiungono e rischiarano queste torbide acque. Abbandonarsi alla vita nella fiducia. Ripetere come un mantra “Ad ogni istante ciascuno ha il necessario a sè”. Grazie
Se davvero comprendessimo questo fino in fondo null’altro servirebbe.
Si è cosi. La fiducia è la piattaforma da cui partire
Sacrosanto. Del resto se ci sentiamo a disagio o in difficoltà, dipende solo da noi. Parlano di noi e di comprensioni ancora non conseguite. Se lo fossero, non ci sarebbero né disagio né difficoltà.
Si, fiducia, coltivarla, ricordando questa legge.
È così, grazie!