Le cristallizzazioni e le malattie croniche: come superarle

Si consiglia la lettura del post che introduce il tema trattato delle cristalizzazioni: L’origine degli psicosomatismi e la loro risoluzione
Da Cerchio Ifior, Annali 2011, pagg. 88-94.

Ora, all’inizio, questa comprensione se non viene compresa continuerà a essere rimandata indietro provocando cosa? Provocando quelli che sono gli psicosomatismi. A forza di ripetere e ripetere il suo percorso all’interno dell’individuo, ad un certo punto, inevitabilmente, si crea un certo cammino preferenziale all’interno delle vibrazioni dei corpi facilitando la formazione di uno psicosomatismo che sfocerà nel piano fisico.
Nel momento in cui però vi è un irrigidimento dell’Io che si rifiuta, malgrado le manifestazioni lo disturbino, di comprendere o accettare una determinata comprensione, ecco che le energie ritor­nano indietro e continuano a girare su se stesso arrivando a formare la cristallizzazione.

D – Quindi in sostanza, questo vortice si crea dal contrasto delle due richieste, quella dell’akasico e quella che l’esperienza manda indietro che non trovano sintonia, ma anzi distonia e che iniziano a vorticare tra di loro?

L’energia che viene dall’akasico attraversa i corpi inferiori , ma li attraversa direttamente, uno per uno, circola, cioè, all’interno del corpo mentale, poi circola all’interno del corpo astrale poi in quello fisico, poi ritorna su ripetendo circolo dopo circolo e ritorna all’akasico. Durante il percorso di uno questi circoli nei corpi inferiori si forma l’irrigidimento e quindi la costituzione del nucleo della cristallizzazione.
Ecco perché è possibile che vi sia il nucleo centrale localizzato su uno dei tre corpi inferiori, in dipendenza dalla spinta iniziale della richiesta akasica.

Risoluzione di una cristallizzazione

D – Adesso che in teoria abbiamo capito come si forma la cristallizzazione, quando si scioglie è sempre un processo graduale o si scioglie di colpo e in qualche modo si può agire dall’esterno per arrivare a scioglierla?

Vi sono diverse possibilità.
Vi è, come qualcuno diceva prima, il procedimento naturale, ovvero il fatto che, intanto, le altre comprensioni che il corpo akasico raccoglie arrivano a modificare le vibrazioni che circondano la cristallizzazione, in maniera tale che qualche vibrazione risuona con le vibrazioni irrigidite della cristallizzazione e un po’ alla volta le sgretolano. Questo, di solito, avviene gradatamente ed è una situazione ottimale.
Perché ottimale? Perché significa che vi è stata una comprensione, comunque sia, o più comprensioni che hanno portato allo scioglimento, in quanto esse sono andate a modificare la richiesta di comprensione di partenza dell’akasico. In realtà lo sgretolamento della cristallizzazione non avviene tanto per lo scontro tra le vibrazioni quanto per la modifica all’origine della vibrazione.
Questo è il modo più naturale e, come sempre, il migliore affinché le cose avvengano.

Vi è poi la possibilità di forzare lo scioglimento della cristallizzazione.
Questo è un processo difficile e quasi sempre doloroso perché si deve combattere contro le resistenze del proprio Io; vi è allora la necessità di sviluppare molta vigilanza: dovete osservarvi attivamente, usando gli strumenti che avete, ovvero il vostro corpo mentale per ragionare, il vostro corpo astrale per comprendere le vostre reazioni emotive e osservare gli elementi che vi sembrano indicare la presenza di una cristallizzazione.
Da lì, con la pazienza e osservando più elementi, è possibile forzare l’attenuazione della rigidità della cristallizzazione, il suo scioglimento avverrà più velocemente del modo naturale perché sarete stati voi che con la vostra attivazione, la vostra partecipazione, con la vostra attività cosciente che avrete aiutato il vostro akasico ad accelerare il processo di modifica delle sue incom­prensioni, dal momento che, mentre farete quel lavoro, comunque comprenderete delle cose di voi stessi in maniera più rapida.

La terza ipotesi è lo scioglimento della cristallizzazione forzata dall’esterno.
Dall’esterno è possibile, ma è poco consigliabile ed è pericoloso.
E’ possibile perché, senza dubbio, la persona che possiede una forte carica energetica può, se sa guidare le proprie energie, se sa indirizzarle nella maniera giusta, se sa focalizzarle in determinati punti all’interno dell’altro individuo, può andare a urtare contro le energie cristallizzate e, urtandole consapevolmente, la propria consapevolezza può diventare uno strumento esterno di modifica della rigidità del nucleo della cristallizzazione di un’altra persona.
Però questo diventa una costrizione: non vi è una comprensione raggiunta dall’individuo, quindi siamo di fronte allo scioglimento di una cristallizzazione non spontaneo, non operato dall’individuo stesso attraverso la sua volontà; questo avrà delle ricadute negative, non può essere una cosa naturale e normale, perché se così fosse significherebbe che qualunque individuo potrebbe andare ad agire sulle incomprensioni dell’altro, modificando le altrui incomprensioni e facendo, come dicono certi teorici, “illuminare un discepolo” e via dicendo.

Non è possibile che questo venga fatto: il cammino evolutivo è sempre una cosa individuale e può essere raggiunta solo individualmente.
Un maestro, un qualsiasi maestro dall’esterno può sempre soltanto indicarti la strada, ma la strada poi deve essere percorsa.
Lo stesso discorso può essere spostato sul tentativo di spezzare dall’esterno la cristallizzazione. Può essere (teoricamente, molto teoricamente) che l’individuo con una forte energia, con una forte concentrazione, una forte consapevolezza di quello che sta facendo spezzi la cristallizzazione di un altro individuo, ma questo scioglimento, non essendo naturale, provocherà dei grossi scompensi nell’individuo che la subisce.
Questi scompensi si collocheranno principalmente sul nucleo in cui si è fissata più rigidamente la cristallizzazione, e poi si ripercuoteranno anche sugli altri corpi dell’individuo provocandogli dei problemi non indifferenti.
E non soltanto: questo porterà a delle reazioni forti da parte della persona che si sentirà “violentata” dall’energia dell’altro: un Io che viene violentato a sciogliere qualcosa che non vuole riconoscere, non può restare inerme senza reagire e, certamente, la reazione porterà a dei picchi di espressione, picchi che saranno incontrollabili e difficili da gestire per non farli sfociare in comportamenti aggressivi e nocivi.
Tuttavia c’è da considerare ancora un aspetto di questa situazione: la cristallizzazione è stata spezzata “a forza” dall’esterno, ma le vibrazioni che hanno indotto la sua formazione, non essendovi stato il raggiungimento della comprensione che l’akasico richiedeva, continueranno a inviare le loro richieste. Quindi non passerà molto tempo che la cristallizzazione si riformerà ricostituendo tutto il meccanismo che l’alimentava e la teneva rigidamente costituita.
Quindi il beneficio di questo tipo di azione “di forza” sarà sempre relativo e, comunque, solo temporaneo.

Questi sono i pericoli che chi si è un po’ occupato della teoria della magia conosce e, quindi, sa benissimo di dover evitare, ed è anche per questo motivo che consigliamo di non avvicinarsi con faciloneria o superficialità a questo tipo di cose.
Molte cose sono possibili all’essere umano: è possibile agire molto sulle vibrazioni sapendo determinate cose, sapendo molti degli elementi che costituiscono la realtà, ma se chi tenta di fare queste azioni cerca di farlo senza cognizione di causa, senza consapevolezza e, quello che più conta, senza un sentire adeguato, i risultati dei suoi tentativi saranno certamente disastrosi per se stesso e per gli altri.

D – Con una psicoterapia fatta bene e seria, è possibile intervenire sulla cristallizzazione o solo sui fantasmi vibratori?

Sui fantasmi vibratori certamente sì, se intendiamo come fantasmi vibratori quelli che portano a delle psicosomatizzazioni. Certamente se la psicoterapia è fatta in maniera seria in qualche maniera può fungere da corpo akasico esterno, no?
Ecco che lo psicoterapeuta diventa un corpo akasico esterno che suggerisce, dà degli impulsi per cercare di adoperare elementi che magari alla persona sfuggivano; gli può dare delle indicazioni per arrivare a costruire quel riconoscimento di se stessi, della propria frammentarietà che va riunita e quindi aiutare a sciogliere le psicosomatizzazioni.

Per quello che riguarda la cristallizzazione è difficile che dall’esterno, attraverso un’analisi, sia possibile fare qualche cosa. Solitamente, specialmente in terapia clinica, quando si tratta di cristallizzazioni un po’ pesanti (e parliamo di cristallizzazioni principalmente a livello mentale) la vostra scienza è ancora ferma all’uso delle medicine, intervenendo con farmaci che finiscono con l’intorpidire la persona invece di aiutarla ad ammorbidire il punto dolente, invece di fare quel già poco che può che può fare il terapeuta.
Le medicine, certamente, per coloro che stanno accanto a queste persone problematiche dal punto di vista psicologico sono uno sgravio di responsabilità, un sollievo perché tolgono elementi di difficoltà alle loro vite, però alla persona in questione non servono ad altro che a mettere in disparte il problema, anche se alla fine il problema in qualche maniera riesce sempre ad emergere perché il nucleo è troppo forte .

D – Volevo sapere se è considerata cristallizzazione anche quando mi accorgo di avere un comportamento ripetitivo, un pensiero ripetitivo e non sono in grado di capire come uscirne, cioè non comprendo cosa mi serve per cambiare la mia modalità. Io so che c’è ma non so cosa fare per cambiarlo.

Forse di questo non abbiamo parlato abbastanza ed è un argomento interessante specialmente per le vostre vite di tutti i giorni.
Noi abbiamo enfatizzato la cristallizzazione affinché dall’esempio più eclatante, più grosso e più forte voi poteste capire tutte le diramazioni che questo può avere. Però non è necessario che vi siano delle grandissime cristallizzazioni, le cristallizzazioni possono anche essere piccole, vi possono essere delle piccole incomprensioni che non vengono accettate e quindi provocano delle piccole cristallizzazioni all’interno dei corpi dell’individuo: invece di avere un macigno all’interno del flusso delle vibrazioni dall’akasico al fisico avremo… della ghiaia.
Ed ecco i casi in cui vi è un comportamento reiterativo, ripetitivo all’interno del piano fisico e non si capisce e non si riesce a capire quale ne è la causa.
Solitamente questi comportamenti non provocano grossi problemi, perché si tratta di piccolissimi noccioli di vibrazioni discordanti che si sciolgono facilmente, in quanto basta il raggiungimento di una comprensione vicina per modificare completamente il percorso delle vibrazioni di quella piccola cristallizzazione.
E ciò avviene direi quasi meccanicamente, senza neanche che l’individuo se ne renda conto, e viene il momento in cui l’individuo guardandosi indietro dice: “Oh guarda, mi è capitata la stessa cosa, di solito reagivo in quel modo ed ora non più.”

Quindi vedete come la cristallizzazione non sia sempre e comunque una cosa enorme e catastrofica, senza aggiungere che molte volte diventa enorme e catastrofica perché siete voi che l’alimentate con il vostro vittimismo, con il cercare di non vedere i motivi che stanno all’origine di tutto quello che vi succede.
La nostra amica ne sa qualcosa, la sua vita è un po’ tutta governata, per esempio, da questo sentirsi oppressa da queste cose che non riesce a governare, che non accetta, che non riesce a capire, che non riesce a riconoscere, che conosce razionalmente ma che interiormente non riesce a mettere in chiaro dentro di sé, e quindi le succedono tutte le somatizzazioni…

D – Anche se le più grosse penso che siano di origine karmica…

Sì diciamo che in gran parte è così, però ci metti anche del tuo, perché, vedi, uno può nascere anche karmicamente con una gamba più corta, però alla fine può avere una vita normale, felice accettando di avere una gamba più corta…


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Alberto

Post interessante è chiaro. Sento una cristalizzazione bella e buona che mi blocca, faccio un po’ di fatica a superarla e ogni tanto diventa fastidiosa! Non la accetto, forse il primo passo per superarla è proprio quello di accettarla. Vediamo di lavorarci un pochino su. Grazie

Sandra

Grazie Roberto! Si riti e fiori sonno un aiuto valido per il processo non la soluzione

Catia Belacchi

grazie

Sandra

Ho meditato molto su questo post visto che per anni ho avuto una cristallizzazione che ha richiesto impegno. Mi ritrovo nei processi descritti, parlo soprattutto del primo ma anche il secondo, che richiede più forza di volontà e a volte produce più dolore non mi è così estraneo… in questo lungo percorso che ha visto un’autoanalisi a volte ferrata e minuziosa sono stati di valido aiuto i fiori di Bach e i riti ”psico magici”, questi ultimi, alcuni estremamente semplici, hanno come prodotto dei piccoli salti in avanti ben percepibili, chiedo: nell’ottica dei processi di risoluzione delle cristallizzazioni i riti e i fiori come si collocano? Grazie

Anna

Interessantissimo, riletto piu’ volte.
L’ indagine interiore e il tempo danno I frutti migliori.
Mi ritrovo ora in quel tipo di cristallizzazione dei pensieri reiterati…..pazienza e dedizione sono la cura.
Grazie

Alessandro

Riletto il post precedente e ora questo.
C’è un percorso quindi naturale che non contemplavo.
Per me il secondo era il solo fattibile ma con una modalità morbida e senza voler ottenere tutto e subito.

Samuele Deias

Non riesco bene a contretualizzarlo nella mia vita, pure oggetto di cristallizzazioni ma proverò a tenerlo presente. Grazie

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