La differenza tra via interiore e via spirituale

Nella via interiore il centro è rappresentato dai propri processi di conoscenza-consapevolezza-comprensione.
Nella via spirituale, a questi processi si associa la centralità, la preminenza della relazione con la radice di sé e dell’esistente, con l’Assoluto.
Nella via spirituale si può parlare di vocazione monastica, del dedicare una vita al processo di unificazione; nella via interiore questo non è necessario, e di norma non è presente.
Una via spirituale che non sia alimentata dal fuoco della relazione con l’Assoluto, che non sia mossa dall’inquietudine di quella ricerca, che non conosca la sete di quella Fonte non ha i connotati dello spirituale, non conosce l’attrazione propria e specifica esercitata dalla Fonte e l’urgenza di una risposta, di una reazione, di una adesione.
Tutto ciò che dicevo ieri, nel post Da divenire ad Essere attraverso la meditazione, è privo di senso se all’origine non si avverte quell’attrazione, quel dover salire il monte fino alla Sorgente e lì trovare pace.
La via spirituale è popolata dai pochi che quella chiamata sentono e da essa non riescono, e non vogliono stornarsi: il loro problema è come obbedire, come rispondere, come aderire a ciò che avvertono come il senso primo ed ultimo delle loro esistenze.
La via interiore è popolata dai molti che hanno al centro le proprie dinamiche e le proprie vite: di questo è bene che si occupino e che imparino attraverso le esperienze, la consapevolezza di esse, le comprensioni che ne derivano.
Nessuna delle due vie è superiore all’altra: sono ambiti diversi per individui con sfide esistenziali diverse.


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9 commenti su “La differenza tra via interiore e via spirituale”

  1. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna.” A memoria, suonava più o meno così la frase che i discepoli rivolsero a Gesù.
    L’esperienza dell’impermanenza e il desiderio di un approdo sicuro, significante, eterno, credo sia inscritta nelle mie cellule. Che poi molte volte ancora io tenda o quantomeno indulga a lasciarmi incantare dal canto delle sirene, ovvero dell’effimero, dall’apparente, dalle lusinghe dei sensi… questo è altrettanto vero.

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  2. Non avevo mai pensato ad una differenza ma semplicemente utilizzato i termini come sinonimi. Per quel che riguarda il contenuto di ognuno invece non avverto una netta marcatura,ma anche per me si tratta di intrecci continui.

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  3. Penso che Lorena abbia centrato il problema. Credo sinceramente di oscillare tra le due vie e a volte essere addirittura ferma, senza direzione, ma so che questa è una apparenza perchè la Coscienza ci guida sempre.

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  4. Chiaro. Sento anche io che entrare sono molto intrecciate. Ho dato prevalenza alla via interiore, come primo passo per cercare anche la via Spirituale.

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  5. Via interiore e via spirituale si sono intrecciate nella mia vita, fin da quando ero molto giovane. Sete di Assoluto e bisogno di scovare nelle mie zone d’ombra l’origine della mia sofferenza. La sofferenza era ed è, quando essa ancora si presenta per svelarmi, il motore della mia ricerca interiore, l’inquietudine di vivere in un mondo d’illusione quello della ricerca del divino. Eppure anche quella inquietudine in passato, a volte, ha innescato processi così come la sofferenza mi ha spinto a cercare là, dove risiede la pace.

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  6. Non so se ho capito, o forse mi sbaglio, ma non ci può essere via spirituale senza via interiore. Nella via interiore impari a conoscerti nella via spirituale impari ad accogliere ogni aspetto del presente e tutto entra in contatto con l’intimo riportando pace ed equilibrio.

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