Su binari paralleli e illusori scorre la consapevolezza di Essere e divenire

Una è la consapevolezza, ma appena essa ha abbandonato la stazione d’origine, inizia a scorrere su due binari paralleli: l’uno costituito dall’Essere, l’altro dal divenire.

Il tragitto da una stazione all’altra è il tempo di una vita incarnata, o di una di vita priva di incarnazione: dalla stazione uno alla due c’è vita incarnata; dalla due alla tre vita disincarnata; dalla tre alla quattro di nuovo vita incarnata.

Man mano che il viaggio nell’illusorio del duale procede, la consapevolezza si fa più ampia, lucida e limpida, sia del binario sinistro dell’Essere, che del binario destro del divenire.
Infine, la consapevolezza si ritira dal binario destro e rimane presente solo sul binario sinistro; non solo, non monitorando più il binario destro non scorre più lungo la ferrovia tra stazione e stazione, non sperimenta più due binari paralleli ma la natura di un binario unico e unitario.

Questa metafora per illustrare un principio: nel divenire, nel tempo, nella divisione e separazione illusoria del duale, chi ha consapevolezza sufficientemente sviluppata, vive simultaneamente le due realtà, Essere e divenire, senza sentirle come alternative: il contemplante vede, sente, contempla la prima mentre è immerso nella seconda.

Le innumerevoli esperienze altro non fanno che spostare gli accenti della consapevolezza, ora su un binario, ora sull’altro, ma la ferrovia è una, la consapevolezza è una, la direzione è una.
Due sono i binari, ma una è la ferrovia, fino a quando la consapevolezza non integra pienamente i due binari e li coglie pienamente nella loro illusoria separazione; allora di quello di destra non ha più bisogno, essendo la sua funzione terminata: come sempre, il superamento del bisogno permette di leggere la realtà in termini totalmente altri.

Dunque il viaggio era possibile in virtù del bisogno, del bisogno di Assoluto: conoscere/divenire consapevoli/comprendere la radice più prossima e accessibile dell’Assoluto, permette di superare il bisogno che a Lui conduceva attraverso l’illusione del tempo e del divenire.


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catia belacchi

Molto pregnante la metafora dei due binari checostituiscono la ferrovia. Ma cosa fare quando ti sembra di non vedere nè l’uno nè l’altro, non vedendo più l’orizzonte e vivendo come in un limbo. Rimane a sostenerti la fede.

Luciana

Ancora piena di bisogni, ma li vedo e sorrido. Grazie!

Leonardo

Una volta compreso il cammino, non ci resta altro che percorrerlo. Da sempre siamo in cammino e da sempre non lo siamo. Strano paradosso per la mente duale.

Natascia

Il bisogno di Assoluto, comune ad ogni essere, rende possibile il viaggio. Non importa quanto tempo impiegherò per andare oltre l’illusione del duale. Anche il tempo in fondo è un’illusione. Quando la via è già ben delineata, non è possibile cambiare strada.

Samuele

Grazie di trasmetterci in tutti i modi l’esperienza di questo viaggio.

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