Il seminatore siede all’ombra, e non va più incontro alle domande

Qoèlet Capitolo 3
[1]Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
[2]C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.

[3]Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.

[4]Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
[5]Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
[6]Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
[7]Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
[8]Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

[9]Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica?

Nelle stagioni del seminatore,
c’è stato il tempo del proporre un’esperienza interiore,
l’intenzione che la sosteneva,
il pensiero che le dava forma e apparenza,
l’azione che la testimoniava.

È stato un tempo giovane, intenso, maschile.
Ha incontrato interlocutori con una disposizione femminile,
rivolti ad accogliere e ad interiorizzare.

È stato un tempo lungo,
straordinariamente produttivo:
semi e terra;
fioriture e appassimenti;
il letame e l’intelligenza del sole,
della pioggia, del gelo, del caldo.

Come è nelle cose,
al gesto estroverso, centrifugo,
è seguito il gesto introverso, centripeto.
Il maschile ha ceduto il passo al femminile;
il divenire, all’Essere.

Il seminatore siede all’ombra della sorgente,
e non va più incontro alle domande.
Il portatore di una domanda
sa dove trovarlo,
tutto è stato disposto affinché
l’assetato potesse avere l’acqua che lo disseta,
l’affamato il pane che lo sazia.

Quando ne sente la necessità interiore,
se è la sua anima ad essere assetata ed affamata,
non la sua mente.

Quando sa guidare la propria volontà
incontro al bene primario,
il portatore di una domanda
troverà la strada della risposta che lo attende,
risposta che non è mai confezionata,
ma che sempre, mostrando l’architettura esistenziale della sfida,
suggerisce la direzione verso cui procedere.


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Nadia

Mi accorgo che sono diversi i post già letti ma non commentati. Spesso ritorno in un secondo momento, dopo una certa ruminatio, per un commento…
Qui c’ è poco da aggiungere, sempre più chiaro quello che da tempo vai dicendo…

natascia

Comincio a comprendere qual e’ l’ostacolo alla mio procedere incerto. prego per raggiungere la necessaria chiarezza per proseguire la Via.

Samuele

Un inchino carico di gratitudine.
Inchino che presuppone uno stare di fronte come credo che continuerà ad essere.

catia belacchi

Grande rispetto e comprensione per il tuo risiedere presso la sorgente. Mi auguro che da parte nostra scaturisca la necessità di attingervi

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