21.2 Quello che chiamiamo cuore di un anziano è il cuore di un padre e di una madre. Per esempio, è come la cura di un padre e di una madre verso l’unico figlio. Avere cura dei Tre Tesori è come aver cura del proprio figlio. Anche se poveri o bisognosi, con impegno nutrono amorevolmente il proprio figlio.
Che cos’è questo atteggiamento? Una persona esterna non lo sa, ma chi diviene padre, chi diviene madre, per la prima volta lo sa. Senza tener in conto la propria povertà o ricchezza, pensa solamente alla crescita di suo figlio. Senza preoccuparsi di sentire freddo o caldo, copre o ripara il figlio. Consideriamolo l’intimo sentimento più fervente. Chi risveglia questo spirito lo sa bene, la persona che diviene famigliare con questo (atteggiamento del) cuore, lo comprende davvero.
Così stanno le cose e dunque anche quando esamina l’acqua, pure quando esamina un chicco, in ogni cosa mette la cordiale amorevolezza di chi nutre il proprio figlio. Grazie al fatto che il grande maestro nobile Śākya ha rinunciato a vent’anni della durata della propria vita come Buddha,[1] siamo protetti in questo mondo in rovina. Che intento è mai questo? Solo quello di distendere [su di noi] il cuore di un padre e di una madre. Il Benvenuto[2] non cerca mai alcun frutto, né alcun profitto.
(Versione letterale dal giapponese inedita di J.Forzani. Scarica il testo con le note)
[2] Nyorai lett. così venuto (sanscr. tathāgatha – da tathā + āgatha) uno dei dieci appellativi di Buddha, indicante il suo essere venuto e giunto alla buddhità attraverso un cammino che anche altri esseri umani possono percorrere. Cfr. DDB
19. Quello che chiamiamo cuore di padre e madre è il modo di sentire del padre e della madre. É come un padre e una madre che pensano a un figlio. Accudire ai Tre Tesori è come occuparsi di un figlio. I genitori, per quanto in povertà e ristrettezze, con tutte le forze amano e allevano un figlio. Come, che cosa è quell’affetto? Un estraneo non lo sa; chi diventa padre, chi diventa madre in verità lo sa.
Incuranti della propria condizione di povertà o ricchezza, con tutte le energie si preoccupano che il proprio figlio diventi grande e forte. Incuranti di aver freddo, incuranti di aver caldo, quando è caldo gli fanno ombra, quando è freddo lo ricoprono. Fino all’estremo limite mettono in pratica l’affetto dei genitori con sincerità.
Chi ha risvegliato questo cuore lo sa bene. Chi ha penetrato questo cuore ne è ben consapevole.
Così altrettanto nel controllare l’acqua, nel controllare i cereali: in tutto bisogna avere l’affetto cordiale di chi sta allevando un figlio.
Il grande maestro Sakyamuni ha tolto vent’anni dalla naturale durata della sua vita di Budda per ricoprire con essi noi tutti di questo mondo degenerato. Qual è il senso di ciò? Soltanto quello di versare in noi il cuore di padre e di madre. Il Perfetto non ricerca alcun effetto, non ricerca alcun guadagno.
(Versione del volume “E. Dogen, La cucina scuola della via, EDB, 1998”)
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Il Sentiero contemplativo, Cerchio Ifior
Pronti e vigili per ogni essere vicino.
È mettere l’altro davanti a sé.
L’esperienza di essere genitore, predispone più di altre, all’esperienza dell’Amore incondizionato.
Quell’Amore che permane anche quando i fatti della Vita comportano un distacco.
Solo quando ho conosciuto la maternità ho compreso cosa sia l’amore e la cura per un’altra creatura, piccolissima, che dipende da te, si fida di te e a te si affida.
Grande responsabilità ma anche grande gioia e grande apprendimento.
Solo più tardi, però, grazie agli esempi appresi da mia figlia, al Sentiero, ai testi letti, alle occasioni presentatesi, ho sviluppato, per come è la mia natura, l’atteggiamento di genitore anche verso altri esseri e verso le cose: con altri bimbi, ad esempio, con la nostra cagnolina, con le piante in vaso, con gli animali che incontro…
Al momento sto imparando ad assumere questo atteggiamento nei confronti delle cose che faccio. Illuminante è stata l’espressione, contenuta in questo testo e da tempo conosciuta, ma solo ora compresa: abbi cura del riso, sono i tuoi occhi
il prendersi cura di una persona cara é molto importante…
ti fa sentire bene e ti fa capire che tutto è relativo
Quando incita di Valentina, gli ultimi mesi, lo stare in fila alle poste o alle casse del supermercato ad esempio, era faticosissimo. Tante volte mi sono chiesta “ma perché a nessuna di queste madri viene in mente di farmi passare avanti?”
Il cuore di padre e di madre è una disposizione frutto di comprensioni.
Una forza, un’urgenza intima, una priorità, una spinta vitale alla cura senza necessità di dirla o di sbandierarla.