Sono fatti gli accadimenti, gli eventi naturali, le emozioni, i pensieri e i comportamenti propri e altrui, e c’è un’onda che li porta ad affiorare e a narrare semplicemente il loro esserci come vita, come realtà, e poi sparire, senza perché, senza legami, senza nulla da aggiungere. È l’onda dell’irriducibilità e dell’ordine profondo, che nessuno conosce ma che tutto governa.
Quell’onda voi la etichettate come caos e guazzabuglio, perché, nonostante i vostri tentativi, si impone come mistero ingovernabile e imperscrutabile.
È la gratuità l’onda che governa il profondo ordine dell’esistenza.
Quello che voi chiamate contraddizione non è nella vita, non è nei fatti e nemmeno tra voi e i fatti, ma si genera dentro di voi dal confronto fra le vostre pretese – i pensieri – e le interpretazioni che date dei fatti – altri pensieri -.
Quindi le contraddizioni stanno tutte nei pensieri che voi elaborate, non nella realtà, e anche il disagio che vi generano è tutto nei pensieri, però voi lo trasportate fuori di voi e cercate di riordinarlo nei fatti e nell’altro in genere, perché non capite come e dove si produce.
È nella vostra mente; è lì che agisce un sistema d’ordine che vi serve per interpretare i fatti e riaggiustarli in quelle contraddizioni e in quelle disarmonie che appiccicate su di essi. Voi non capite che contraddizioni e disarmonie sono dentro di voi, mentre voi le leggete al di fuori solo perché avete eretto quel sistema che si pone fra voi e la vita, impedendovi di scoprire che siete vita, e non siete ‘voi’.
In merito alla via della Conoscenza: quel che le voci dell’Oltre ci hanno portato non sono degli insegnamenti, non sono nuovi contenuti per le nostre menti, non sono concettualizzazioni da afferrare e utilizzare nel cammino interiore. Sono paradossi, sono provocazioni o sono fascinazioni, comunque sono negazioni dei nostri processi conoscitivi e concettuali.
Non hanno alcuno scopo: né di modificarci e né di farci evolvere. Creano semplicemente dei piccoli vuoti dentro il pieno della nostra mente. Ed è lì che la vita parla.
Per qualsiasi informazione e supporto potete scrivere ai curatori del libro: vocedellaquiete.vaiano@gmail.com
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Indice dei post estratti dal libro e pubblicati
Abbreviazioni: [P]=Prefazione. [V]=Vita. [G]=Gratuità. [A]=Amore.
Le varie facilitazioni di lettura: grassetto, citazione, divisione in brevi paragrafi sono opera del redattore: i corsivi sono invece presenti anche nell’originale.
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Il Sentiero contemplativo, Cerchio Ifior
Con più frequenza impariamo a vivere
i fatti per quel che sono.
È tanto possibile quanto impossibile,
da non dimenticare.
Si impara a vivere anche con ciò che ci è difficile da digerire, quello che chiamiamo disarmonia, e il velo piano piano si squarcia.
La Vita insegna! Sempre!
“…..le contraddizioni stanno tutte nei pensieri che elaborate.”
Questa mente che pensa, elabora, interpreta.
Ed ogni volta che viene messa in scacco dai fatti della Vita, si affretta a ricondurre tutto nel proprio schema d’ordine.
Ma le maglie via via si fanno più larghe facendo filtrare un po’ di pazzia.
la nostra mente produce intricati labirinti perchè senza di essi si sentirebbe inutile e insignificante
Poco alla volta si impara a lasciarsi attraversare dai fatti senza aggiungere o togliere alcunché.
Il sistema d’ordine si frappone tra “noi” e la vita come se fossero due entità distinte, come se la Vita fosse altro da noi e come se noi fossimo altro dalla Vita. In verità è assurdo pensare ciò, perché noi siamo Vita e non altro da essa e non potrebbe essere altrimenti. Come potremmo vivere la Vita se fossimo altro da essa? In verità su tutto e in tutto scorre un’unità di fondo: noi siamo Vita, siamo di Lei manifestazione.