Kōshō Uchiyama rōshi. Discorso d’addio ad Antai-ji.
Lo stesso vale per il “vero maestro”. È scritto: “Se non c’è un vero maestro non c’è modo di apprendere”*. Ma cos’è il vero maestro? Se uno pensa “Ecco, ci siamo, lui/lei è il vero maestro” senz’altro si sbaglia. Pensare “Questa persona è il mio vero maestro” non va oltre a prendere per buono un proprio pensiero.
Il vero maestro non può essere una persona. Solo lo zazen dell’aprire la mano del pensiero può essere il vero maestro. Non ci si deve sbagliare su questo punto che va chiaramente compreso.
Io non ho mai detto neppure una volta ai miei discepoli: “Io sono il vostro vero maestro”. Fin dal primo momento ho sempre detto che il vero maestro è zazen, solo lo zazen che pratichiamo.
Dopo la morte di Sawaki rōshi ho iniziato a tenere discorsi d’insegnamento, lo faccio perché questo è il mio ruolo, ma non ho mai detto di essere sempre nel giusto perché sono il vero maestro. Che pensiate che sono nel giusto oppure no, questo è solo un pensiero di chi lo pensa.
Il vero maestro non è qualcosa del genere, è lo zazen di ciascuno, aprendo la mano del pensiero. Vorrei che non perdeste di vista il fatto che “il Buddha che dobbiamo venerare, il vero maestro è lo zazen”.
Fonte
* Gakudōyōjinshū – T.2581.82.0003c01 fue shōshi funyo fugaku – senza avere un maestro appropriato, non è lo stesso, non si apprende. [DŌGEN 3]
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Tutto ciò di cui abbbiam bisogno è già a disposizione. Zazen aiuta a vedere meglio…
Aprire la mano dei pensieri…grazie
Parole dense di senso.
Grazie ad Uchiyama roshy e al B A che lo ha postato.
Ringrazio, per gli stimoli e il mostrarci sempre la via giusta per l’Essere, per la Realtà.
Da tutti impariamo ma…
” IL vero maestro è zazen, solo lo zazen che pratichiamo.”
Siamo gli unici e assoluti responsabili del nostro cammino.
Mille maestri, mille gesti nei quali vedere.
E poi sopra a tutti il muro bianco,
la noia,
la mente che si aggrappa e resta senza cibo.