Gratuità è l’ordine profondo presente nella vita, che niente esclude, niente afferma, niente nega, niente predilige, ma tutto abbraccia e tutto conduce dentro un’onda di impermanenza e di indistinzione, dove non ci sono contraddizioni, né proprie e né altrui, non ci sono disarmonie da ricondurre a un ordine e dove quindi non c’è un ‘io’ che si evolve.
Gratuità è l’ordine profondo che non è mutabile, non è migliorabile, non è evitabile, ma è semplicemente da riconoscere.
Eppure l’uomo, che si dice ‘in cammino’, si veste del ruolo di protagonista del cambiamento di ciò che è perché vuole migliorarlo per migliorarsi. E persino quando vi si parla della disconnessione, voi ve la immaginate come meta evolutiva con cui elevarvi spiritualmente; e allora vi sforzate di realizzarla dentro di voi, non capendo che non è un traguardo da raggiungere, ma è una realtà già presente in ogni essere, che non porta proprio da nessuna parte, ma ficca l’uomo dentro ogni attimo che accade.
Stare in ciò che accade è incanto in sé, non un incanto da far sbocciare dentro di sé attraverso paragoni col già conosciuto o con quello che ci si aspetta che giunga a incantarvi.
Nella gratuità non c’è alcun motivo per cui un fatto si presenta a un essere e non a un altro, e non c’è alcuna ragione che giustifichi pensieri ed emozioni che vi attraversano disconnessi gli uni dagli altri.
Ma l’uomo pensa che la gratuità sia un dono che giunge proprio a lui per avvantaggiarlo in modo a lui sconosciuto, o per premiarlo dei meriti che si attribuisce, o per privarlo di qualcosa a cui tiene, però come spinta per un suo sviluppo interiore.
La gratuità non è accessibile e non è definibile per chi la vuole comprendere senza mai dubitare della propria mente. Non c’è definizione e non c’è concetto che possano essere aggiunti al termine gratuità per aiutarvi a comprenderne il mistero, senza veder ricomparire le vostre etichette e le vostre distinzioni.
In merito alla via della Conoscenza: quel che le voci dell’Oltre ci hanno portato non sono degli insegnamenti, non sono nuovi contenuti per le nostre menti, non sono concettualizzazioni da afferrare e utilizzare nel cammino interiore. Sono paradossi, sono provocazioni o sono fascinazioni, comunque sono negazioni dei nostri processi conoscitivi e concettuali.
Non hanno alcuno scopo: né di modificarci e né di farci evolvere. Creano semplicemente dei piccoli vuoti dentro il pieno della nostra mente. Ed è lì che la vita parla.
Per qualsiasi informazione e supporto potete scrivere ai curatori del libro: vocedellaquiete.vaiano@gmail.com
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Indice dei post estratti dal libro e pubblicati
Abbreviazioni: [P]=Prefazione. [V]=Vita. [G]=Gratuità. [A]=Amore.
Le varie facilitazioni di lettura: grassetto, citazione, divisione in brevi paragrafi sono opera del redattore: i corsivi sono invece presenti anche nell’originale.
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“Stare in ciò che accade è incanto in sé”. Dai molteplici stimoli di questo post colgo e sottolineo questo dal sapore molto zen. La sfida che ci accende giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, attimo dopo attimo, è proprio l’accogliere questa “forza” che ci fa “stare” con ciò che è, con ciò che la vita ci offre.
La “disconnessione”, nasce come atto di volontà”, ma poi si rivela essere qualcosa che non ci appartiene ma che a noi si impone: la “disconnessione” è l’ordine profondo della gratuità.
“Gratuità è l’ordine profondo….
semplicemente da riconoscere.”.
Difficile per l’uomo non avere un retroscena a ciò che si presenta: le etichette difficilmente scompaiono.
Anche quando sembrano non esserci, le reazioni del corpo astrale, se osservate, svelano la non purezza di certi stati.
Allora viene compresa l’illusione che domina e che viene costruita su misura nella maggior parte delle occasioni.
Se gratuità è “l’ordine profondo presente nella vita” essa è interna all’Amore, è un suo modo di manifestarsi nel divenire.
Gratuità pertanto è data a tutti nelle forme in cui vuole manifestarsi e gratuità è insita in ogni azione o gesto, senza utilità o scopo, se sappiamo riconoscerla.
Non ha a che fare con l’agire gratis ma riguarda lo svolgersi intrinseco della vita nella sua imprevedibilità e nella sua impermanenza.
Se ho ben capito.
Commento di prova tecnica
“Gratuità è l’ordine profondo che non è mutabile, non è migliorabile, non è evitabile, ma è semplicemente da riconoscere.”
In quella ricerca che porta a spogliarsi di sé, riconosco l’attuale lavoro.
Esiste l’adesso, senza etichette e distinzioni.
È fantastico!
Comprendo e al tempo stesso vedo il mio raglio ancora sempre presente che aiuta a contenere.
Né prima, né dopo. Esiste l’adesso, immutabile ed eterno.
Niente è dovuto, niente è preteso.
Lo sguardo vede solo uno spicchio di quella Realtà. Il dubbio, l’ascolto di sé e la resa possono infrangere il velo.
Eppure, quanto ingombro, prima di vedere uno spiraglio di luce.