Le basi della Via della conoscenza. È proprio il silenzio a far sì che la vostra mente si ritragga, ed è questa la profondità: il silenzio. Il silenzio implica il distacco, il silenzio implica lasciare che passi, e questo fa arretrare la mente.
E allora ben vengano tutte le abitudini che fondano questa prospettiva (del silenzio, ndr) o che alimentano questa prospettiva o che danno vigore a questa prospettiva e che però la insidiano anche.
Lasciate che passi ogni vostra idea,
ogni vostra aspirazione,
ogni vostro ideale,
ogni vostro incontro;
lasciate che passi, e allora la vostra mente arretrerà, anche se nell’arretrare minaccerà ancora di porre la propria forza e di prendersi la rivincita.
E vi dirà che essa sta arretrando e vi dirà che la Coscienza sta emergendo e vi dirà e vi dirà e vi dirà! E i pensieri torneranno e di nuovo blatererete.
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- Libro: ‘Il Sentiero contemplativo a dorso di somaro’
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Invece il silenzio impone anche di non considerarsi più evoluti o di non considerarsi meno evoluti, di non fare i confronti, di accettare l’istante e nell’istante stare, di accettare che tutto si dissolva, anche la propria evoluzione o anche la propria idea dell’evoluzione, anche la propria maturazione o anche la propria idea di maturazione, tutto si dissolva e allora la vostra mente arretrerà.
Però ancora vi dirà almeno una cosa: “Io non sono, io non sono più” e questo è l’ultimo blaterare della mente, l’ultimo angolo dentro il quale la vostra mente si pone nel tentativo di rilanciare l’attacco, e ancora una volta ciò che la farà scomparire è il silenzio.
Infatti, “io non sono” non significa nulla fintantoché si pronunciano queste parole, fintantoché non si sentirà più il bisogno di dire “io non sono“, perché non si avrà più bisogno di definire che cosa si è.
Allora tutto tacerà e la Coscienza parlerà, senza parole, senza pronunciare alcun verbo e dirà ciò che voi ora non potete né pensare né immaginare e si trasformerà in parole e si trasformerà in azioni e si trasformerà in fatti affinché altri possano cogliere ciò che la Coscienza produce per chi non ha la possibilità d’immedesimarsi nella Coscienza. Fonte
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Il Sentiero contemplativo, Cerchio Ifior
Dal silenzio di sé nasce l’autentica parola e azione.
Nel silenzio interiore
Nessuno parla
Nessuno pretende ragioni.
Quando lo spettacolo finisce nel teatro cala il silenzio.
I tranelli della mente sono sempre più sottili: il primo fra tutti è quello di dire di aver compreso: puro compiacimento!
Quello che potrebbe sembrare un deserto, apre uno spazio di libertà sconfinato.
Sì, sperimentare il silenzio implica che la mente si rarefa, non detta più desideri, ambizioni, non dà più direttive egoiche.
Il tutto produce un gran sollievo e un gran senso di quiete.