Scindersi dal giudizio che sorge nella mente [vdc13]

Le basi della Via della conoscenza. Se tutti voi foste posti di fronte alla necessità di aiutare un morente o di lasciarlo morire lì, perché un’onda della Coscienza arriva e vi dice di lasciarlo morire, cosa farebbe ciascuno di voi, così come oggi si ritrova, e quindi adoperando ancora la vostra mente?

Partecipante: È difficile in questo caso aderire all’onda.
Finché si ha la mente è quasi impossibile aderire all’onda, perché quando si ha la mente che funziona – non rispetto al quotidiano ma rispetto all’aiutare o non aiutare – immediatamente voi ponete un segno sull’aiutare e un altro segno sul non aiutare.

Per voi è difficile scindervi da questo giudizio e spesso è sul giudizio che voi vi fermate, non sul risultato, ed è proprio sul giudizio che si fonda il senso di colpa che può derivarvi dal fatto di non aiutare.

Invece, se per caso prevalesse l’amore in termini di totale altruismo, non ci sarebbe più la questione dell’aiutare o non aiutare, ma si presenterebbe un’unica alternativa: l’aiutare, nient’altro che l’aiutare. E non sarebbe più l’aiutare, ma semplicemente essere lì, in quel momento, in quell’ora o in quell’istante: soltanto lì si può essere e soltanto lì si può stare e soltanto lì si può vivere.

Mentre, quando voi vi ponete nell’alternativa fra fare e non fare, aiutare e non aiutare, diffondere o non diffondere immediatamente vi riconducete al vostro io, a ciò che gli altri possono pensare, a ciò che la vostra interiorità può dire e a ciò che è stato detto, come giudizio, per il passato.

Scindersi dal giudizio significa avventurarsi in una strada dove altri possono anche condannarvi o possono giudicarvi o possono dire che voi siete pazzi o che magari state violando il codice fondamentale di comportamento altruistico. Nel pronunciare queste parole non vi sto certo dicendo di non aiutate, sto invece cercando di farvi ragionare su un’assurdità.

Per voi si chiama altruismo se qualcuno di voi si trova nella situazione di porgere l’aiuto e qualcosa dentro di lui gli dice: “non porgerlo!”, e tuttavia egli lo porge spinto da un senso di colpa? Fonte

Il canale Telegram di Eremo dal silenzio
Per rimanere aggiornati su:
Il Sentiero contemplativoCerchio Ifior

Sottoscrivi
Notificami
guest

3 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
Vedi tutti commenti
Catia

Sicuramente non è altruismo aiutare l’altro per non avere senso di colpa, ma se l’altro ha oggettivamente bisogno, quello che bontà è che comunque ha bisogno e l’aiuto va dato, secondo le proprie possibilità .

Leonardo

“Scindersi dal giudizio” questo, che sembra quasi un’esortazione, fa riflettere. Quando noi ci allontaniamo dal giudizio e semplicemente agiamo seguendo la spinta della coscienza, siamo oltre il duale e oltre la morale.
La questione è: come potersi non ingannare rispetto a quella spinta?

Anna

Arriva il momento in cui le azioni non vengono catalogate, bensì esse sorgono spontanee da quella spinta che muove i corpi e alla quale c’è obbedienza assoluta.

3
0
Vuoi commentare?x