3. La Via di Buddha siccome da principio balza fuori da abbondanza e penuria, c’è nascita e scomparsa, confusione e risveglio, vivente e Buddha.
La Via di Buddha, che comprende e orienta tutta la vita con tutto ciò che implica, dal principio senza inizio alla fine senza termine, non si accresce e non diminuisce, non aggiunge e non toglie e tutto è quello che è, senza sovrapposizione né contraddizione, e si attua nel nascere e nel morire, nella confusione e nel risveglio, negli esseri ordinari che vivono confusamente e nei risvegliati che vedono le cosa come sono. La Via di Buddha non è uno schema da applicare, un regolamento da rispettare, un’improvvisazione casuale: non è a misura mia, né uno standard cui devo conformarmi. È Via, dunque cammino che non ristagna e non si blocca, è Buddha, dunque immensità che si avvera nel limite.
仏道(ぶつどう)もとより豊倹(ほうけん)より跳出(とうしゅつ)せるゆへに、生滅(しょうめつ)あり、迷悟(めいご)あり、生仏(しょぶつ)あり。
Butsudō, motoyori hōken yori tōshutsu seru yueni, shōmetsu ari, meigo ari, shōbutsu ari.
4. Eppure pur stando così le cose, i fiori cadono nel rimpianto, l’erba cresce nel disgusto.
E anche se le cose stanno così e noi lo sappiamo, il fiore che cade suscita il rimpianto la nostalgia, e l’erbaccia che cresce il disprezzo e il rifiuto. Per questo la Via di Buddha non finisce mai e c’è sempre bisogno di orientamento, discernimento, abbandono, pratica.
しかもかくのごとくなりといへども、花は愛惜(あいじゃく)にちり、草は棄嫌(きけん)におふるのみなり。
Shikamo kaku no gotoku nari to iedomo, hana wa aijaku ni chiri, kusa wa kiken ni ohuru nomi nari.
Shōbōghenzō Genjōkōan, di E. Dōgen, traduzione inedita dal giapponese e commento di Jiso Forzani, con testo giapponese originale e traslitterato con la pronuncia.
Nella comprensione del Sentiero contemplativo.
Fin dall’inizio la via di Buddha testimonia la non dualità (l’Essere del reale), oltre l’antonimìa nascita/scomparsa, confusione/risveglio, vivente/Buddha.
Pur essendo la realtà non duale (Essere), l’umano la sperimenta come duale.
La Via del Budda è sempre e comunque. Questo comprendo e mi consola.
Pur avendo letto il cartaceo, fatico qui a riflettere su quanto il brano rimanda, a parte la chiarezza del titolo
La via di Buddha, immensità che si avverte nel limite.
“Per questo la Via di Buddha non finisce mai e c’è sempre bisogno di orientamento, discernimento, abbandono, pratica.”
Essendo noi immersi nella materia infinitamente e continuamente dobbiamo risvegliarci alla realtà non-duale, come davanti al muro senza sosta torniamo al presente.