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Ultimo brano: 14 | 4.12 | 11
14. Le identità cercano appigli e appoggi per sostanziarsi, ma in realtà esiste solo l’attimo presente e la sua subitanea scomparsa.
Noi sviluppiamo la capacità di lasciarci attraversare da quell’attimo sentendolo con tutti i sensi di tutti i corpi, lasciandolo andare senza indugio.
13. Una comunità di monaci è un braciere di fuochi: non tutti i carboni bruciano allo stesso modo, ma il fuoco comune compensa e trascende ogni limite.
Una comunità di monaci affonda le radici nelle comprensioni di sé che ciascun monaco coltiva: se vedo chiaro nel mio essere, nella vocazione che mi chiama nella radice dell’esistere, il mio fuoco sarà vivido, il mio contributo vitale.
12. Quando si valica il confine che conduce dal conosciuto a una terra nuova, bisogna osservare attentamente ogni segno ma, soprattutto, bisogna mantenere salda la connessione con la propria vocazione, con la radice che ci rende quello che siamo.
Il monaco deve ricordare chi è, perché obbedisce a ciò che è, dove conduce la sua vita, cosa implicano le sue scelte.
Il passaggio del confine è sempre un momento di grande interrogazione e di dedizione profonda al fuoco interiore: è quel fuoco che ci sostiene, da esso sorge la forza per affrontare e discernere il nuovo.
Non fate alcun passo se non avete una salda connessione con ciò che vi costituisce nella Via.
11. Mai saprò se quella parola che ho pronunciato a te è giunta, se tu hai avuto modo di ascoltarla.
Mai saprò se della pagina di questo libro che chiamiamo la nostra vita, stiamo leggendo le stesse frasi.
Allora, in questa luce, il rammarico per la sofferenza che ti posso aver provocato, si attenua: tutto ciò che ho operato era da me e per me, svelava me.
Non c’è creatura che non sia una meteora nel suo viaggio incarnativo, esserne consapevoli infonde una profonda gioia.
9. La mia intenzione è sempre stata quella di trasmettere un’esperienza di unità e, così facendo, creare le condizioni interiori nella persona che le permettessero di liberarsi dei veli e fare la stessa esperienza.
Se stai con qualcuno che conosce l’unità, e se l’aneli, tendi a essere estremamente ricettivo, a vibrare sugli stimoli di fondo, sulle corde esistenziali fondamentali per te e per tutti, ma anche a reagire a tutto ciò che su quelle corde non c’è, frequenze che ti urticano, che ti provocano, che ti mettono in scacco – perché parlano delle tue opacità – inducendoti a reagire, a fare chiarezza, o a fuggire.
Questa trasmissione non poteva che avvenire all’interno di un’officina esistenziale: si insegna a una classe di allievi, ma si trasmette a dei discepoli in un’officina, o nel rapporto uno a uno.
L’officina esistenziale e l’accompagnamento sono stati il cardine di questo tentativo.
La trasmissione doveva avvenire attraverso la testimonianza e per mezzo di ciò che scaturiva dalla relazione, di qualunque natura fosse.
Testimonianza e relazione, relazione e testimonianza in un corpo a corpo teso allo svelamento, all’acquisizione di consapevolezza, all’emersione del fuoco interiore che vuole il cambiamento, al frantumarsi dell’illusoria immagine di sé per dare spazio alla natura reale e autentica.
8. Un mantra (Daniele 57-87)
57 Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
58 Benedite, angeli del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
59 Benedite, cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
60 Benedite, acque tutte,
che siete sopra i cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
61 Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
62 Benedite, sole e luna, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
63 Benedite, stelle del cielo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
64 Benedite, piogge e rugiade, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
65 Benedite, o venti tutti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
66 Benedite, fuoco e calore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
67 Benedite, freddo e caldo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
68 Benedite, rugiada e brina, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
69 Benedite, gelo e freddo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
70 Benedite, ghiacci e nevi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
71 Benedite, notti e giorni, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
72 Benedite, luce e tenebre, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
73 Benedite, folgori e nubi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
74 Benedica la terra il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.
75 Benedite, monti e colline, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
76 Benedite, creature tutte
che germinate sulla terra, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
77 Benedite, sorgenti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
78 Benedite, mari e fiumi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
79 Benedite, mostri marini
e quanto si muove nell’acqua, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
80 Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
81 Benedite, animali tutti,
selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
82 Benedite, figli dell’uomo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
83 Benedica Israele il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.
84 Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
85 Benedite, o servi del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
86 Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
87 Benedite, pii e umili di cuore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
(Pdf per la stampa)
3. Dal momento che non si ha nulla da conseguire,
si è un bodhisattva.
Poiché ci si è interamente affidati
alla ‘Perfezione della saggezza andata oltre‘,
la mente non conosce ostacoli;
dal momento che la mente non conosce ostacoli
non si conosce la paura,
si è oltre il pensiero illusorio,
e si raggiunge il Nirvana.
Poiché tutti i Buddha
del passato, del presente e del futuro
si affidano interamente
alla ‘Perfezione della saggezza andata oltre‘,
conseguono la suprema illuminazione.
Sappi dunque
che la ‘Perfezione della saggezza andata oltre‘
è il grande mantra,
il mantra più alto,
il mantra supremo e incomparabile,
capace di placare ogni sofferenza.
Ciò è vero.
Non è falso.
Perciò io recito il mantra
della ‘Perfezione della saggezza andata oltre‘,
che dice:
andate, andate,
andate insieme all’altra sponda,
completamente sull’altra sponda,
benvenuto risveglio!
(Dal Sutra del Cuore)
Parte 1, parte 2 del sutra.
6. «Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.
2 Se dovrai attraversare le acque, sarò con te,
i fiumi non ti sommergeranno;
se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,
la fiamma non ti potrà bruciare;
3 poiché io sono il Signore tuo Dio,
il Santo d’Israele, il tuo salvatore.
(Isaia 43)
5. Come l’Amore
splende il non amore,
se vuoti sono
il cuore e la mente.
4. Nella consapevolezza di ogni fatto
sentito con cuore libero e bambino,
tutto si ammanta di tenerezza.
3. Vivo l’esperienza vivida del creare la realtà, la consapevolezza della lente che focalizza la luce in un punto.
Il sentire, il pensare e il provare prendono forma naturalmente, allo stesso modo di come con la massa del pane, nella sua morbidezza e malleabilità, puoi modellare forme mutevoli.
1. Ci sono persone che di fronte a una scelta optano quasi sempre per il proprio bene. Ce ne sono altre che questo bene invece lo sacrificano senza grandi problemi.
Ho potuto stare in relazione con entrambe queste disposizioni e vedere la prima mi ha sempre prodotto dolore, contemplare la seconda mi ha dato fiducia in quanto di buono e grande c’è nell’umano. 21.11.22
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13 – È proprio così come dici. Ogni carbone è diverso, ma se tutti sono accedi, il fuoco non langue.
12-13 Nel fondo del mio essere risiede la connessione con la sorgente e là la possibilità della condivisione del sentire.
9 – Anche se recepito in modo frammentario per ristrettezza di sentire, l’insegnamento nella relazione dell’officina esistenziale è stato colto e ha prodotto frutto ” da chi il 10, da chi il 20, o il 50″, a seconda del tipo di terreno. Possiamo solo dire grazie e mettere in pratica l’insegnamento.
11Tutto ciò che ho operato era da me e per me, svela a me. In questi giorni vedo chiaramente le scene che creo e che svelano il mio essere al centro. Spero vivamente che questo circo smetta e arrivi il farsi da parte dell’identità
1-“Ogni flessione nella tensione, nel fuoco, del soggetto collettivo diviene un appannamento del piccolo archetipo generato.” Riflessione che condivido e che sento. Qual è uno dei significati del non-oggettività della realtà? Che richiede la nostra cura.
6 Isaia In questo passo di Isaia c’è tutto l’affidarsi all’Uno che sa sostenerci e sa ciò di cui abbiamo bisogno
3 Questo passo del Sutra del cuore, non è di facile comprensione. Ad esempio l’espressione : la perfezione della saggezza andata oltre, la intuisco solo se la associo a :dal momento che non si ha nulla da conseguire si è un bodhisattva. Se non hai più desideri o interessi che occupano la mente, sei libero da “catene”, pertanto risiedi oltre la saggezza umana.
Mantra Risuona di gratitudine è di incommensurabile vastità. È un inno delle creature per il Creatore.
6- non conoscevo questo passo di Isaia, c’è commozione..
5. Se siamo sgombri di noi sappiamo vedere Amore anche nelle tragedie, nell’olocausto, ecc. Chiaro mi è il concetto meno a livello del sentire. C’è rabbia se penso a determinati episodi storici e di attualità. Ma evidentemente dove c’è rabbia dietro si annidano delle non comprensioni.
Le parole non bastano ma….. Grazie,Grazie, Grazie.
2 È la seconda volta che leggo, c’è fatica a commentare. Il tipo di relazione che hai insegnato, è la Relazione. Profonda gratitudine.
2 Che dire della persona che sei, dell’amore profuso? Noi, che abbiamo avuto il privilegio di seguirti, possiamo solo dire grazie per tutto quello che hai incarnato, per la vastità che ci hai mostrato, anche se poco abbiamo compreso.
2. La più profonda gratitudine nasce per l’aver sempre insegnato la ricerca della verità. Non la consolazione, Non l’adagiarsi, Non il conforto di una routine ci hai proposto. Perchè solo quell’inquietudine, di cui ci hai mostrato i risvolti faticosi e difficili, possono liberarci dall’illusione. E se anche, un’infinitesima parte di questo ho appreso, ne colgo il grandissimo dono.
2. Un inchino profondo per la tua azione, per quanto costruito e fatto.