14. Quando una persona inizia a cercare il dharma, tanto più si allontana dall’ambito del dharma. Quando il dharma è già istillato nel modo proprio in sé, di colpo sei la persona del lato originario.
人、はじめて法をもとむるとき、はるかに法の辺際(へんざい)を離却(りきや)せり。法すでにを(お)のれに正伝(しやうでん)するとき、すみやかに本文人(ほんぶんにん)なり。
Hito, hajimete hō wo motomuru toki, harukani hō no henzai wo rikyaku seri. Hō sude ni onore ni shōden suru toki, sumyaka ni honbunin nari.
Shōbōghenzō Genjōkōan, di E. Dōgen, traduzione inedita dal giapponese e commento di Jiso Forzani, con testo giapponese originale e traslitterato con la pronuncia.
Nella comprensione del Sentiero.
Cercare la Via/Realtà conduce ad allontanarsi da essa (questo perché è la mente/identità che cerca, e dove c’è m/i c’è frattura e separazione).
Quando si è compresa la natura del Reale (e si comprende vivendo, e incarnando la Via), quella comprensione è divenuta sé, integrata in sé, è la propria condizione e natura originaria che si manifesta.
Direi che a un certo punto avviene quel passaggio denominato “La morte di ogni domanda”. Questo non corrisponde a uno stato catatonico, bensì l’inizio di una nuova fase in cui la comprensione del dharma passa attraverso lo sviluppo di “nuove sensibilità” che comprendono gesti, azioni, parole, scelte.