Sorprendere e lasciarsi sorprendere nella Via

È sorpresa ciò che spiazza. In una coppia, in una famiglia, sul lavoro molte sono le occasioni di essere spiazzati, ma così deve essere anche in una Via che, se è vitale, mai ti lascia nel posto interiore dove eri.

I modi per spiazzarsi tra fratelli e sorelle sono molti ma tutti, naturalmente, presuppongono la relazione.
Se la vita comunitaria non è ricca ed è limitata ai momenti rituali e allo scambio abbastanza codificato entro i margini del conosciuto e condiviso, le possibilità di essere sorpresi e di sorprendere sono poche.

È compito dei singoli, del loro fuoco interiore come della loro creatività, creare situazioni di spiazzamento e di sorpresa, ma questo avviene solo in un ambiente in cui vi sia fermento, il giusto grado di tensione spirituale e la dichiarata volontà di mettersi in gioco e di fare meglio la propria parte nel gioco.


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3 commenti su “Sorprendere e lasciarsi sorprendere nella Via”

  1. Comprendo ciò che affermi circa il rischio di poche possibilità di sorprendersi. Credo anzi che in parte stia già accadendo… Di fatto con quelle persone con cui c’è maggiore reciprocità è più facile trovare il modo di spiazzare e farsi spiazzare. Non è solo la confifenza data dalla relaziine che facilità ma una disposizione che accomuna: quella del discepolo. Difficile muoversi, sempre e comunque.

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  2. Importante quello che scrivi. Credo che la chiave sia nella “creatività” dei singoli come nell’insieme dell’organismo. Non sono pienamente d’accordo con Catia. Anche tramite lo strumento delle chat si può produrre lo scacco. Questo perché lo spiazzamento non è legato alla presenza fisica, piuttosto alla relazione, di cui quella fisica ne è una modalità. Altrimenti ricadremmo nell’annosa questione che una chat non è un luogo di relazione ma un surrogato della realtà, una dimensione virtuale. Ma noi sappiamo quanto il dualismo virtuale/reale sia una etichetta della mente e non corrisponda all’autentico statuto ontologico del Reale.

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  3. Per quella che è la mia molto scarsa esperienza degli intensivi, penso che quel modo di stare insieme e relazionarsi produce quella sorpresa che spiazza e alimenta il braciere dei singoli, diversi tizzoni. Nella lontananza fisica viene a mancare l’impronta affettiva che stimola il sentire e che può generare sorpresa per l’altro e anche lo scacco. Le linee guida che l’organismo di Vdm si è dato nelle chat, mi sembra necessario, perché ricorda a tutti i monaci le direttive del cammino quotidiano. Magari non c’è sorpresa ma sicuramente un impegno a procedere insieme e a fare la propria parte nel gioco.

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