“Qual è la mia relazione con la Sorgente? Come mi radico in essa? Dal post ‘7 domande per ogni giorno della vita‘. Questa è la prima delle sette domande, vorrei ora aggiungere una sfumatura fondata sull’esperienza di questi anni.
Il tema è radicarsi al mattino nella Sorgente per dare una impostazione, un orientamento, un imprinting all’intera giornata.
L’esperienza mi dice che una forma efficace di radicamento – non l’unica, chiaramente – sorge dalla consapevolezza dell’illusorietà della visione discriminante: ciò che ci piace opposto a ciò che non ci piace, il bene opposto al male.
Quando si è compresa l’irrealtà di questo approccio, e può essere un percorso molto lungo e tormentato perché contrasta con le basi della mente/identità, allora la disposizione non discriminante, e dunque unitaria, è uno degli approcci più sicuri per affondare la radice nella Sorgente.
Se nel corso della giornata a questo sentire torniamo, la connessione rimarrà stabile.
- Eremo dal silenzio, tutti i post dei siti
- Le basi del Sentiero contemplativo
- Un nuovo monachesimo per i senza religione del terzo millennio
- Libro: ‘Il Sentiero contemplativo a dorso di somaro’
- Libro: ‘Come la coscienza genera la realtà personale‘
Quella consapevolezza non discriminante e dunque unitaria è possibile attingerla come Sorgente quando il sentire è maturo a sufficienza, ovvero per chi ha interiorizzato lo zz non più come pratica ma come atteggiamento meditativo che accompagna lungo l’arco della giornata. Per ora è possibile richiamare quella condizione non discriminante/unitaria durante la giornata, ma permane come primo approccio ai fatti il giudizio e dunque l’identità; poi interviene in seconda battuta il sentire che relativizza quanto sostenuto dalla mente. In presenza di scene “leggere” il sentire è subito presente, in scene “pesanti” invece fatica a emergere. Credo che in questa fase importante sia mantenere lo sguardo fisso su questa dialettica resistenza (identità) / abbandono (sentire), poi l’esperienza e le comprensioni faranno il resto.
Non discriminare per radicarsi alla sorgente. Mi è facile non discriminare durante lo zz, e non mi è difficile pensare come ” ciò che è,” quello che la giornata porterà,, tuttavia non so quanto questo non giudizio arrivi dalla mente (siamo abituati a parlare del ciò che è), o dalla coscienza, come veramente compreso.
Fondamentale coltivare il radicamento prima di affrontare la giornata: è una sorta di sintonizzazione di cui tutti i corpi beneficiano ed a quello stato con maggiore facilità ritornano. È un continuo ritrovare e ritrovarsi