17. La legna da ardere diviene cenere, e non accade che di nuovo torni a essere legna da ardere.
たき木はい(ひ)となる、さらにかへりてたき木となるべきにあらず。
Taki gi wa hi to naru, sara ni kaerite taki gi to narubeki ni arazu.
Shōbōghenzō Genjōkōan, di E. Dōgen, traduzione inedita dal giapponese e commento di Jiso Forzani, con testo giapponese originale e traslitterato con la pronuncia.
Nella comprensione del Sentiero contemplativo.
Nella logica del divenire esistono i processi, la legna arde e si trasforma in cenere. Esistono il passato, il presente e il futuro, ciò che è oggi non può tornare a essere quello che era ieri.
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… ciò che è oggi non può tornare a essere quello che era ieri, viene detto…uno ieri che non è mai esistito, dato che lo ieri, ‘vive’ solo nell’attimo in cui prende forma la contrapposizione ieri/ oggi, legna/cenere… un fotogramma apparente che nasce e che muore.
Nel divenire illusorio il processo di ampliamento del sentire segue una sua logica irreversibile: a un determinato sentire segue sempre un sentire più ampio.
Avere una certa età aiuta ad accogliere questa affermazione:niente di ciò che è stato può essere ancora. Tutto subisce una irreversibile trasformazione. Ma forse non è questo il senso voluto dall’autore.
Ció che è oggi contempla tutto il processo e contemplandolo lo assorbe. È qualcosa che supera il cambiamento di stato. Lo integra.