Essere Uno già oggi, adesso

Scritto nei giorni della celebrazione dello smarrimento, per noi, apparentemente incapaci di cogliere il valore dei simboli inscritti nei cicli cosmici che da millenni l’umano onora cambiando le forme ma conservandone la consapevolezza.

Non un moto di aggressività
ci rende ostili.

Non il sorgere
di un bisogno fugace
di riconoscimento
ci fa schiavi di noi stessi.

Non l’attimo impermanente
ci qualifica,
ma il luogo dove risiede
la nostra intenzione.

Il lupo affonda i denti
nella gola del capriolo
con il cuore libero
dall’odio.

La madre sguaina i denti
quando i figli vogliono mangiare
prima dei dominanti,
il destino del branco
dipende da loro,
così come la vita
dei piccoli.

Il lupo obbedisce a ciò che è
e non cerca di essere diverso,
si condannerebbe a soccombere.

L’umano, in un lungo itinerare,
cerca di ritrovare la sua radice,
ciò che è sempre stato
e da cui si è illusoriamente
allontanato così tanto.

L’umano non è il lupo,
il suo istinto non lo porta
a imitarlo,
lo conduce
alla sua natura prima,
alla consapevolezza che l’esistente
è perfetto nella sua manifestazione:
la sua sfida è comprendere
la sua realtà.

Ogni esperienza
e ogni disposizione interiore
lo conduce alla consapevolezza
di essere Uno,
già oggi, adesso.

L’umano è libero
quando è quello che è,
quando non crede più
di dover divenire altro,
quando risiede oltre
perfezione/imperfezione.

Non esistono le sbarre
di una prigione,
se non quelle che forgia
con la sua ignoranza
e tempra con la sua paura.

L’umano è prigioniero
perché teme la libertà
che lo renderebbe irrilevante,
essendo libertà da sé
e dalla propria illusione.



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8 commenti su “Essere Uno già oggi, adesso”

  1. È così. Quando ci si libera da sé si libera anche l’altro che potrà essere “ciò-che-è”, riconosciuto nella sua ineliminabile alterità.

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  2. Liberi dal proprio giudice interiore e anche dai tanti giudici esteriori. Risiedendo nella propria radice, nella propria intenzione. E anche lì occorre dismettere il giudizio perché la stessa intenzione / radice, potrebbe essere miserabile. Quindi anche quella intenzione che ci qualifica, sarebbe bene che non ci qualificasse ma ci lasciasse liberi di essere quel che di è, senza giudizio di qualificazione.

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  3. “L’umano è prigioniero perché teme la libertà che lo renderebbe irrilevante, essendo libertà da sé e dalla propria illusione.” In questo passaggio, percepisco tutto il condizionamento umano. Mi accorgo di quanto sia difficile liberarsi da tutte le illusioni

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