Le basi della Via della conoscenza. Nel momento in cui la vostra mente viene ridimensionata, la vita incomincia ad apparire così com’è, ovverosia pura casualità dei fatti o degli avvenimenti che vi fa riconoscere che nulla voi potete controllare ma che tutto deve essere lasciato andare.
Anche se la casualità non è l’essenza di ciò che voi vedete (dunque non vediamo avvenimenti a caso, ndr), ma è ciò a cui la vostra mente deve piegarsi per potere scoprire l’essenza.
Ma l’essenza la si scopre soltanto quando si rinuncia al voler spiegare con la propria mente tutto in termini di un percorso, di una retta, di una causalità e si accetta che la vita presenti il mistero insondabile di ciò che essa è.
E allora, sì, si arriva alla profondità, laddove nulla muta.
“Anche se la casualità non è l’essenza di ciò che voi vedete (dunque non vediamo avvenimenti a caso, ndr), ma è ciò a cui la vostra mente deve piegarsi per potere scoprire l’essenza.” Questo passaggio mi sembra dirimente rispetto al significato di casualità; laddove non vuol dire banalmente “anarchia dell’accadere”, ma la comprensione che nulla è in nostro potere e dunque non possiamo che piegarci.
“Non c’è percorso e, se non si guarda al percorso, si raggiunge l’essenza”. Spero che un giorno mi si radichi stabilmente nel profondo, questa comprensione.
Sto davanti a queste parole come davanti a un fuoco che in passato mi ha scaldato e che oggi continua a farlo pur con proteste e resistenze interiori. Sono confidente che sia una fase passeggera ma non posso negarla né tacerla.
Nulla posso controllare e tutto posso lasciare andare! Grazie per avermi ricordato questo!
Accettare che sia la coscienza a presentare le scene necessarie e non imputarle alla mente, come atto voluto. Una saggezza ben più grande mi guida e, questo mi pacifica un po, con le mie mancanze.