La vita come rappresentazione del sentire [sentiero1]

Rappresentare significa portare a manifestazione nel tempo e nello spazio un impulso che ha la sua origine a monte: l’attore porta a manifestazione, rappresenta, ciò che il regista e lo sceneggiatore intendono.

Ciò che viene rappresentato ha la sua genesi nell’intenzione, la quale sorge nella coscienza. L’attore, ovvero l’agente che nel tempo e nello spazio manifesta l’intenzione, è l’identità o io, o ego.
Così viene generata la realtà.

Come viene percepita? I sensi del corpo fisico, del corpo emotivo/astrale, del corpo mentale trasmettono i dati della rappresentazione alla coscienza la quale li elabora in termini di sentire e li confronta, compara, con quelli già in suo possesso. Dal libro L’Essenziale.

Così apre il nostro libro base, quello che sistema per la prima volta il paradigma del Sentiero contemplativo. Forze permettendo, passo passo, lo commenteremo in modo molto semplice per fornire le basi della conoscenza di questo mondo inusuale ai neofiti.

Dobbiamo comprendere il significato del termine “rappresentare” perché a noi mai sembra di mettere in atto una rappresentazione, mentre invece è proprio quello che è la nostra vita, una commedia.

Bisogna d’altra parte comprendere che il regista/sceneggiatore e l’attore sono una unità inscindibile, dove l’attore (noi) non è un burattino, è l’estrinsecazione, la rappresentazione nel mondo dei sensi del sentire del regista.

Cos’è il sentire del regista? Ciò che il regista (coscienza) ha compreso e non compreso: un ammasso di vibrazioni alcune ordinate, altre caotiche che danno luogo a rappresentazioni nel mondo del divenire.

Qual è l’obiettivo del sentire? Giungere a completezza e strutturazione, essere un corpo vibrazionale armonioso e allineato con l’intenzione dell’Assoluto, intenzione che gli viene trasmessa attraverso la Vibrazione Prima (VP).

La nostra vita di umani dunque non è altro che un condurre a manifestazione il mondo vibrazionale contenuto nel corpo della coscienza, o corpo akasico, il cui contenuto, le cui vibrazioni chiamiamo sentire. Dal libro L’Essenziale.

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NB: il testo che compare in questi post in alcuni passaggi differisce sostanzialmente dal contenuto del libro, questo perché, nei dieci anni trascorsi, molte cose abbiamo approfondito e compreso meglio.
D’altra parte, oggi non riusciremmo a esprimerci con la semplicità di ieri mentre il nostro obbiettivo, nel riprendere questi contenuti, è proprio quello di dare a chi ci legge un testo semplice, per un approccio di base al Sentiero contemplativo.

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3 commenti su “La vita come rappresentazione del sentire [sentiero1]”

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