È reale per sé. Che cosa è reale oggettivamente? Gli elementi della scenografia sono percepiti allo stesso modo da tutti gli attori, sempre che abbiano gli stessi sensi operanti. Le scene che accadono invece non solo sono interpretate in modo soggettivo, e questo è risaputo, ma possono avere delle varianti soggettive.
Una certa scena generata dalla tua coscienza viene da te attuata e percepita come schiaffo che dai a Roberto; la stessa scena può essere da me percepita come carezza ricevuta da Francesca. Non voglio entrare nei dettagli di questo, ma basta per dirti che la realtà così come noi la percepiamo e la interpretiamo è relativa. Relativa a che cosa? Al sentire, ai processi del sentire.
Il dato centrale del vivere non è tanto il cosa pensiamo, il cosa proviamo, il come agiamo: al centro c’è l’intenzione che ci muove, l’impulso che viene dalla coscienza, quello con cui essa si sta misurando; ti ricordo che sempre la coscienza si misura con quello che non ha compreso, non tanto con quello che le è già chiaro e su cui ha dati sufficienti, ovvero comprensione acquisita.
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- Libro: ‘Il Sentiero contemplativo a dorso di somaro’
- Libro: ‘Come la coscienza genera la realtà personale‘
Il pensiero, l’emozione e l’azione sono conseguenza dell’intenzione, gli attuatori dell’intenzione, e ne svelano il processo di comprensione in atto.
Troppo spesso noi ci focalizziamo sui processi a valle, sul pensiero e sull’azione, magari facendoci a pezzi, e non sappiamo, o non riconosciamo, che se abbiamo messo in atto un certo comportamento, o pensato una certa cosa, o provato una certa emozione, è perché stiamo apprendendo in quella direzione; la coscienza sta indagando aspetti del suo sentire non completi, non acquisiti compiutamente. Sta lavorando là dove avverte un limite.
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La realtà che viviamo, le scene che percepiamo sono funzionali ai processi della coscienza: se nella relazione tra te e me per la tua coscienza è funzionale attivare la scena in cui mi dai uno schiaffo, quella attuerai e percepirai.
Se per i processi della mia coscienza è funzionale avere da te una carezza, quella vivrò.
L’ambiente scenografico è lo stesso, i protagonisti sono gli stessi, ma le scene attivate/percepite sono diverse. Questo si intende quando si afferma che la realtà è soggettiva. Dal libro L’Essenziale.
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NB: il testo che compare in questi post in alcuni passaggi differisce sostanzialmente dal contenuto del libro, questo perché, nei dieci anni trascorsi, molte cose abbiamo approfondito e compreso meglio.
D’altra parte, oggi non riusciremmo a esprimerci con la semplicità di ieri mentre il nostro obbiettivo, nel riprendere questi contenuti, è proprio quello di dare a chi ci legge un testo semplice, per un approccio di base al Sentiero contemplativo.
Interessante il concetto relativo alla non necessitá di perdersi in analisi dei processi a valle.