La differenza tra conoscere e comprendere [sentiero12]

Più in dettaglio, il processo dell’imparare così procede:
– un’intenzione attiva il corpo mentale, le sue strutture di pensiero, la sua organizzazione, le sue materie;
– la risultante attraversa il corpo astrale e si riveste di emozione, affetto, sensazione;
– il corpo fisico viene attivato e realizza l’intenzione.

I dati ricavati dall’esperienza nel piano fisico compiono ora il percorso a ritroso.
-I sensi del corpo fisico, del corpo astrale, del corpo mentale sono consapevoli dell’esperienza in atto e sono sollecitati;
– infine tutti i dati affluiscono alla coscienza.

Da questo viaggio a ritroso ogni corpo trae le sue sollecitazioni, in particolare il corpo mentale acquisisce dati che compara con quelli già presenti nelle sue materie; li elabora, li parametra, li archivia a partire da quanto già conosce. Si struttura: in estrema e limitata sintesi, questo è il processo del capire cognitivamente.

Diverso è il comprendere: non è la mente che comprende, ma la coscienza. Ciò che viene sistemato nel corpo mentale come conoscenza viene inviato al corpo akasico (della coscienza) e va a comporre un primo, provvisorio livello di comprensione, una prima tessera di un puzzle che andrà componendosi di esperienza in esperienza.

Ogni conoscenza derivante dall’esperienza genera comprensioni provvisorie e instabili nel corpo della coscienza. Frammento dopo frammento, tessera dopo tessera, progressivamente prende forma una unità di comprensione, o unità di sentire.

Ricapitolando il processo è:
– intenzione,
azione/esperienza,
– conoscenza,
– comprensione/sentire.

Ecco perché noi diciamo che impariamo solo se ci ‘buttiamo’ nella vita.
Dal libro L’Essenziale.

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NB: il testo che compare in questi post in alcuni passaggi differisce sostanzialmente dal contenuto del libro, questo perché, nei dieci anni trascorsi, molte cose abbiamo approfondito e compreso meglio.
D’altra parte, oggi non riusciremmo a esprimerci con la semplicità di ieri mentre il nostro obbiettivo, nel riprendere questi contenuti, è proprio quello di dare a chi ci legge un testo semplice, per un approccio di base al Sentiero contemplativo.

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3 commenti su “La differenza tra conoscere e comprendere [sentiero12]”

  1. Abbiamo poi appreso che a volte il passaggio della conoscenza può venire bypassato, nel senso che le comprensioni comunque avvengono. Utile pensare in questo contesto, alle persone con facoltà intellettive compromesse. Non sono vite sprecate, producono comunque comprensioni. Nell’illustrazione fatta tuttavia manca un elemento che un tempo consideravano parte integrante del processo: la consapevolezza. Chiaro che lo schema è una semplificazione, però, dove la collocheremmo la consapevolezza? Personalmente la vedo appartenere al corpo akasico, o tuttalpiù in una zona di confine tra akasico e mentale. Grazie.

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